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Restaurato il Teatrino siciliano di Parigi

Parigi – Il Teatrino siciliano di Parigi dei principi di Branciforte torna al suo antico splendore dopo un attento e delicato lavoro di restauro curato dall’Istituto Centrale per il Restauro, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Parigi e con il sostegno economico della Fondazione Banco di Sicilia.

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“Sono lieto – ha dichiarato l’Ambasciatore italiano in Francia, Ludovico Ortona – di aver potuto far completare dopo molti anni l’opera di restauro del Teatrino siciliano, splendido esempio di decorazione settecentesca proveniente dal palazzo Butera a Palermo. Fin dall’inizio della mia missione in Francia mi ero ripromesso, con mia moglie, di riportare il teatrino all’antico splendore ed è grazie all’Istituto Centrale di Restauro e alla generosità della Fondazione del Banco di Sicilia e del suo Presidente che tutto ciò è stato reso possibile.”

Questo prezioso gioiello siciliano nel 1905 fu portato da Ottavio Lanza Branciforte, duca di Camastra, nella capitale francese, dove si era stabilito a seguito delle nozze con Rose Blanche Ney.
Il teatrino fu fatto ricostruire pezzo per pezzo nell’hôtel particulier Villa Camastra dallo stesso Lanza Branciforte.
Nel 1938 il Teatrino fu donato allo Stato francese che decise di collocarlo nella nuova sede dell’Ambasciata italiana a Parigi, in rue de Varenne. E qui è rimasto fino ai giorni nostri.

Ricche e tipicamente siciliane le decorazioni del Teatrino: immagini di Monte Pellegrino, fichi d’india, agavi e anche una raffigurazione del tempio greco di Agrigento dedicato a Castore e Polluce. Nel 1938, a seguito del suo trasferimento in rue Varenne nell’hotel des Boisgelin, venne eseguito un adattamento da Adolfo Loewi, antiquario attivo a Venezia, che aggiunse pannelli, specchi, cornici dorate e altre decorazioni.

Per inaugurare questo bene culturale appena restaurato, è stata organizzata una serata a tema con la lettura di alcune lettere inedite di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

“L’intervento – ha sottolineato il presidente della Fondazione Banco di Sicilia, Giovanni Puglisi – è stato curato dall’Istituto centrale del Restauro, che ha restituito un pezzo di storia straordinaria. Adesso, restituito ai suoi colori originali, è davvero molto bello. Abbiamo voluto presentare questo gioiello durante una serata interamente siciliana, che è anche, in concomitanza con il cinquantesimo anniversario della morte di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l’occasione per far conoscere alcune lettere dello scrittore ritrovate solo di recente”.

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