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Maria Grazia Rosin – Gelatine Lux

Maria Grazia Rosin - Progetto installazione / Rendering di Andrew Quinn, 2007È aperta al pubblico, dal 15 dicembre 2007 al 3 marzo 2008, presso il Palazzo Fortuny – piano terra – a Venezia, la mostra Gelatine Lux di Maria Grazia Rosin.
Trentacinque opere site specific realizzate in vetro soffiato dai maestri muranesi e un sistema fluttuante di suoni, in una grande installazione legata ai temi della luce e dell’acqua.

Sospese e luminescenti, esse si integrano con materiali sintetici, siliconi, luce, LED, fibre ottiche e suoni e sono introdotte da Ganxi, grande, illuminato velario in vetro borosilicato soffiato a mano.

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Maria Grazia Rosin - Serie gelatina lux – melma, 2006; h 140 cm.; diam. 50 cm; vetro soffiato a mano volante; Maestro Pino Signoretto; Courtesy Galleria Caterina TognonLa mostra riprende e sottolinea la vocazione del luogo alla sperimentazione eclettica, alla perfezione nelle tecniche, all’eccellenza estetica, allo studio sugli effetti luminosi, alla riflessione – dopo Artempo – sul significato delle forme, sull’interconnessione tra i mezzi espressivi.

Curata da Silvio Fuso, la mostra è organizzata dai Musei Civici Veneziani in collaborazione con la Galleria Caterina Tognon Arte contemporanea di Venezia, la Gallerie Italienne di Parigi, la Galleria 503 Mulino di Vicenza, la Start – Associazione culturale arte contemporanea di Venezia.

Le opere esposte sono state realizzate a Murano dai maestri soffiatori Sergio Tiozzo, Pino Signoretto, Silvano Signoretto, Andrea Zilio, Massimo Lunardon. Allestimento e concetto sonoro Visnadi & Camomatic; Video- Computer grafica- Andrew Quinn & Maria Grazia Rosin.

Il catalogo della mostra è edito da Il Poligrafo di Padova.

Maria Grazia Rosin, nata a Cortina d’Ampezzo, vive e lavora a Venezia. Frequenta l’Istituto d’Arte a Cortina e studia con Emilio Vedova all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si diploma in pittura nel 1983. Nel 1992 con la  Fondazione Bevilacqua La Masa sperimenta creazioni in vetro in  collaborazione con la scuola di Murano e con il maestro Ferro nella fornace De Majo. A partire da questa esperienza, poi replicata in numerose altre mostre, l’artista affianca alla bidimensionalità visionaria delle sue grandi tele, le potenzialità plastiche del vetro, che diventa nel tempo la principale forma di sperimentazione creativa, in un rapporto privilegiato con le fornaci e i maestri di fama internazionale attivi a Murano. Straordinarie per  qualità estetico – visuali, le sue opere, in equilibrio creativo tra arte e design, coniugano le antiche tecniche dei maestri artigiani con  tecnologie complesse quali il controllo qualitativo della luce, delle immagini e dei suoni elettronici. Ha esposto, a partire dal 1982 in importanti mostre personali e collettive in Italia e all’estero;  sue opere sono custodite in grandi musei tra cui il Corning Museum of Glass, New York, il KunstMuseum di Dusseldorf e, naturalmente, il Museo del Vetro di Murano.

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