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Sconfinamenti Exit- Entry di Angelo Zennaro

Sconfinamenti exit- entry, Installazione di Angelo Zennaro, Venezia, Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna / 2008A Venezia, presso la Galleria Internazionale d’arte Moderna di Ca’ Pesaro, resterà aperta al pubblico dal 17 maggio al 6 luglio 2008 la mostra “Sconfinamenti Exit- Entry” di Angelo Zennaro.
L’esposizione rientra nel quadro di un’articolata strategia per la valorizzazione dell’arte vetraria.

“Sconfinamenti Exit- Entry” è un’ installazione pensata e progettata dall’artista per Ca’ Pesaro. Realizzata completamente a mano con la tecnica del vetro-fusione, è un’opera unica nel suo genere per dimensioni e modalità di inserimento nel contesto architettonico. Si compone di 24 fogli di vetro policromo per una superficie complessiva di 24 metri quadri.

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Sconfinamenti exit- entry (particolare), Installazione di Angelo Zennaro, Venezia, Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna / 2008Un’opera in cui piani e immagini si accavallano e sovrappongono coinvolgendo a Ca’ Pesaro l’intero ambiente: visibile dall’esterno, interagisce con l’acqua del Canal Grande e con la luce, dialogando con il monumentale androne di Longhena; un’opera in cui la sperimentazione intende andar oltre, oltre la forma vitrea conosciuta, oltre i confini del già visto, per accedere ad altri territori dell’arte, del saper fare.

La realizzazione di una simile impresa è stata possibile grazie alla collaborazione dell’artista con i Musei Civici Veneziani e con l’Assessorato alle Attività produttive della Provincia di Venezia, a conclusione di un lungo e proficuo percorso di formazione, ricerca e innovazione sull’arte vetraria, iniziato nel 2002.

Angelo Zennaro nasce a Venezia nel 1951. Qui si forma all’Istituto d’Arte, dove si dedica allo studio dell’affresco e del restauro, poi all’Accademia e, come designer, nelle fabbriche di Murano, di cui percepisce e assorbe l’energia forte e calda e in cui prende contatto con la materia-vetro. Comincia contemporaneamente il suo percorso di pittore, partecipa alla vita culturale veneziana con Alberto Gianquinto, Vittorio Basaglia, Armando Pizzinato, Rafael Alberti, Sebastian Matta, Emilio Vedova. Nel 1975 tiene a Venezia la prima personale presso la Galleria Il Traghetto; è tra i protagonisti dell’attività della Fondazione Bevilacqua La Masa, che gli assegna numerosi riconoscimenti e uno studio a Palazzo Carminati, sede prestigiosa, dove lo hanno preceduto celebri nomi della pittura veneziana del ‘900. Partecipa con le sue opere a numerose esposizioni, vince premi importanti, è presente nei musei, si cimenta con diversi materiali, come il vetro: l’atto creativo è per lui sempre una sorta di processo alchemico, e non vi è “separazione” tra forme espressive.
E’ titolare dal 1980 della cattedra di pittura al Liceo Artistico.
Sempre più attratto dalle potenzialità del vetro – colore, luce, trasparenze – si avventura in percorsi artistici rigorosi e complessi dagli stupefacenti, innovativi risultati. Trasferitosi, alla fine degli anni ’80, a Mogliano Veneto, realizza qui le vetrate per la chiesa parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria. Un’ impresa che modifica sostanzialmente l’edificio, in cui apre 3 fori finestra alti 6 metri da cui irrompe , attraverso il vetro, la luce. Ed è proprio il vetro a segnare nuove tappe nell’evoluzione del suo linguaggio. Privilegia la tecnica del vetro-fusione, una delle più innovative e originali, che bene s’inserisce nel connubio assai stretto tra architettura e arti plastiche, particolarmente nella realizzazione di vetrate, tra cui – oltre a quelle per la chiesa di Mogliano – 7 fogli di vetro nell’ex scuola Silvio Pellico a Mestre, e Fiori di Luce nella Banca del Credito cooperativo di Monastier di Treviso. Ora, la grande installazione di Ca’ Pesaro.

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