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Alessandro Schwed – La scomparsa di Israele

Alessandro Schwed, La scomparsa di Israele - Copertina del libroLa Knesset, il parlamento di Gerusalemme, ha deciso all’unanimità, in un’immensa solitudine, l’autoscioglimento dello Stato d’Israele. Un vero e proprio “tutti a casa” che il nuovo premier di Gerusalemme non ha voluto spiegare ai media del pianeta, come non ha voluto farlo alcun esponente del governo e dell’opposizione.

È un gesto estremo, che però ottiene il risultato di togliere immediatamente tensione alla storia contemporanea: sono di colpo risolte le questioni iraniana, irachena, siriana, libanese, afgana, saudita, libica, curda, pakistana, cecena.
Ma dov’è, oggi, per gli Ebrei, il luogo a cui ritornare? Se, come dicevano Kafka e Buber, gli Ebrei sono “uomini d’aria”, è legittimo pensare che Israele fosse solo un luogo interiore e ogni ebreo possa rifondarlo dove vuole.

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Fiorentino d’adozione, ebreo, torinese da parte materna e ungherese da parte paterna, Schwed appartiene alla folta schiera dei senza patria, con mezza patria o più patrie, della variopinta diaspora ebraica mitteleuropea. Negli anni Settanta ha partecipato, con lo pseudonimo di Jiga Melik, all’esperienza della celebre rivista satirica “Il Male”. Con Ponte alle Grazie ha pubblicato Non mi parte il romanzo, saranno le candele e Lo zio Coso.

Scheda libro

Autore: Alessandro Schwed
Titolo: La scomparsa di Israele
Editore: Mondadori
Collana: Strade Blu
Prezzo: € 16,00
Pagine: 228
Anno: 2008

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