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Recensione / Bright Star – Film di Jane Campion

di Nicola Rossello

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Bright Star non intende affatto essere una biografia filmata sulla vita del poeta inglese John Keats, bensì una ballata romantica, la storia di un amore impossibile i cui impeti più esacerbati e vibranti Jane Campion sceglie consapevolmente di raggelare entro una misura espressiva rattenuta, analitica, “fredda”.

Torna alla memoria il tono distaccato e neutro di un altro film in costume della Campion: Ritratto di signora. In quel caso però la scelta linguistica e formale appariva giustificata dal soggetto stesso da cui la pellicola prendeva le mosse, e si accordava alla scrittura lucidamente analitica, vitrea, di Henry James.
Qui siamo in piena temperie romantica. Bright Star ci narra di un legame affettivo insieme casto e ribelle, che ricusa la lingua dell’eros e sfida, al contempo, gli interdetti sociali e le scadenze luttuose del destino. Il tema della pellicola è la scoperta della poesia e dell’amore, scoperta compiuta da uno sguardo femminile desiderante (il film, come sempre nel cinema di Jane Campion, è narrato dal punto di vista dell’eroina).

Insomma: una storia che celebra la pienezza della passione, ma che, paradossalmente, non riesce ad appassionarci affatto, e che ci lascia perplessi.

Scheda film

Titolo: Bright Star
Regia: Jane Campion
Cast: Abbie Cornish, Ben Whishaw, Paul Schneider, Kerry Fox, Edie Martin, Thomas Brodie-Sangster, Claudie Blakley, Gerard Monaco, Antonia Campbell-Hughes, Samuel Roukin
Durata: 119 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 11 Giugno 2010

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