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Recensione | Il Grinta – Film di Joel e Ethan Coen

Una scena del film Il Grinta

Al romanzo di Charles Portis il cinema si era già ispirato una prima volta, nel 1969. Il film di Henry Hathaway che ne era stato tratto, un’attendibile variazione western giocata sulla vigorosa fascinazione divistica della maschera John Wayne, esibiva una tensione drammatica solida e lineare, sviluppata nel rispetto dei codici e delle convenzioni del genere. Un genere che proprio in quegli anni, attraverso i migliori autori della nuova Hollywood (Altman, Peckinpah, Pollack, Hellman…), aveva imboccato percorsi anomali, avviando una vera e propria mutazione biologica, al termine della quale nulla sarebbe stato più come prima. Talché nel riproporre, sia pure attraverso una vena di sottile ironia, l’epos romantico ed eroico della Frontiera, la pellicola di Hathaway rischia oggi di apparire un’opera conclusiva, ancorata a un orizzonte estetico “classicista” ormai declinante e dunque in sospetto di accademismo.

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I Coen hanno dichiarato di essersi ispirati non già al film di Hathaway, bensì al romanzo di Portis, avendo rinvenuto all’interno del testo letterario i segni precipui della modernità: frammentazione narrativa, note discordanti, tonalità sarcastiche e irridenti, cupe pulsioni di morte. La loro messa in scena, dunque, ricusando ogni compiaciuto indugio nostalgico o cinefilico, si è tradotta di fatto in una scanzonata demolizione della mitologia della Frontiera, ovvero in una rilettura dell’epopea del Far West perfettamente in linea con gli estri, le manie e le ossessioni ricorrenti dei due registi di Minneapolis.

Di qui l’intonazione caricaturale imposta alla recitazione di Jeff Bridges (un grande Lebowski viepiù ubriacone, petulante e smargiasso, precipitato per errore tra le praterie del West). Di qui l’esplorazione pel paesaggio naturale restituito dalla fotografia di Roger Deakins come teatro del grottesco e insieme luogo di risonanze misteriose, spazio livido, allucinato, spettrale, privato di panica maestosità. Di qui l’epilogo (assai diverso da quello del film di Hathaway) con cui si conclude il viaggio iniziatico della piccola Mattie. La quale Mattie (un’intensa Hailee Steinfeld), qui narratrice rievocante, torna a riappropriarsi del ruolo che le spetta: quello dell’eroina autentica del racconto.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Il Grinta
Regia: Joel Coen, Ethan Coen
Cast: Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin, Barry Pepper, Hailee Steinfeld, Bruce Green, Mike Watson
Durata: 110 min.
Genere: Western
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Data di uscita: 18 febbraio 2011

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