HomeIn primo pianoAlla Fondazione Magnani Rocca la mostra "Antonio Ligabue. La follia del genio"

Alla Fondazione Magnani Rocca la mostra “Antonio Ligabue. La follia del genio”

Antonio Ligabue: Leopardo con bufalo e iena, olio su tela cm 83 x126Una grande mostra antologica dedicata a Ligabue è in programma dal 12 marzo al 26 giugno 2011 alla Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (Parma). In esposizione circa centocinquanta opere del grande maestro: una ampia selezione dei suoi celebri oli, un nucleo di disegni e di incisioni e alcune delle sue sculture realizzate dall’originale in argilla del suo amato Po che l’artista masticava a lungo per renderla duttile.
Ligabue è certamente uno dei protagonisti dell’arte del XX secolo, un grande espressionista. Il talento e le tensioni sono quelli di un maestro sicuro e ben si colgono dalla potenza visionaria, dalla stesura pittorica e dai rimandi continui nello sviluppo della sua opera. Dal primitivismo incerto della prima fase, più ingenua e conclusasi con gli anni Trenta, all’esplosione espressionista dal colore violento e dalla pennellata convulsa. Una vita vissuta come conflitto che non lascia tregua, un’esistenza trascorsa fuori e dentro il manicomio, dove l’arte era puro e semplice mestiere di vivere e andava a coincidere con la vita stessa, in un mondo a lui sempre ostile. Una vita passata a contatto con l’universo animale che amava tanto, che ritraeva con studio anatomico rigoroso, imitando i versi delle bestie mentre le dipingeva con colori frenetici, in una visionaria ricerca identitaria. Dagli animali domestici del primo periodo, alle tigri dalle fauci spalancate, i leoni mostruosi, i serpenti, i rapaci che ghermiscono la preda o lottano per la sopravvivenza: una vera e propria giungla che l’artista immagina con allucinata fantasia fra i boschi del Po. È particolarmente negli autoritratti che Ligabue dipinge il proprio dolore esistenziale, gridandolo con l’urgenza di una sensibilità intensa e ferina; è il tormento di un’anima che grazie alla pittura trova la propria voce e il proprio riscatto.

La mostra, a cura di Augusto Agosta Tota, è accompagnata da un catalogo con testi di Pascal Bonafoux, Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi.

- Advertisement -
- Advertisement -

MOSTRE

- Advertisement -

LIBRI