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Roma, Palazzo Incontro | Dante poeta e italiano «legato con amore in un volume»

Dante Alighieri, La Divina Commedia, Venezia 1555. Esemplare dedicato da Orazio Morandi a Galileo GalileiA Roma, a Palazzo Incontro, rimarrà aperta al pubblico dal 21 giugno al 31 luglio 2011 la mostra Dante poeta e italiano «legato con amore in un volume». In esposizione manoscritti, antiche stampe, volumi illustrati, quadri e sculture provenienti dalla collezione privata di Livio Ambrogio, imprenditore torinese e appassionato dantista.

La collezione spazia su sette secoli di tradizione, manoscritta e a stampa, delle opere di Dante Alighieri ed è formata da più di mille volumi. In essa figurano, oltre alle principali edizioni della Divina Commedia, dalle origini della stampa ad oggi, in Italia e all’estero, le prime edizioni delle altre opere del grande poeta fiorentino, le principali traduzioni in altre lingue e una densa selezione di critica dantesca dal XVI al XX secolo.

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La raccolta accoglie una significativa campionatura della tradizione manoscritta, rappresentata da una serie di codici e frammenti della Commedia, membranacei e cartacei, risalenti al XIV e al XV secolo. Sono, inoltre, presenti tredici edizioni incunabole tra le quali – oltre al Lattanzio impresso a Roma dai prototipografi Sweynheim e Pannartz nel 1468, che contiene la prima citazione tratta dalla Commedia mai apparsa in un testo a stampa – figurano la rarissima princeps del poema stampata a Foligno da Johann Neumeister nel 1472 e l’ancor più rara seconda edizione, impressa a Mantova sempre nel 1472.

La Raccolta include inoltre le edizioni della Commedia stampate durante il XVI secolo, a partire dal celebre volumetto in-8° piccolo della Divina Commedia del 1502 stampato da Aldo Manuzio per le cure di Pietro Bembo, con il titolo Le terze rime di Dante, e dalla sua coeva contraffazione lionese risalente al 1502-1503 circa. Si passa poi alla seconda edizione del poema stampata dallo stesso Aldo nel 1515 e al Dante col sito e forma dell’Inferno impresso a Venezia da Paganino Paganini intorno al 1515: presente in un esemplare d’eccezione, trattandosi dell’unica copia conosciuta impressa su pergamena.

Oltre alle sole tre edizioni stampate nel corso del Seicento, sono presenti le stampe più importanti e pregevoli del Settecento e dell’Ottocento. Si giunge, poi, passando attraverso una significativa serie di volumi del XIX secolo, alla Commedia illustrata da John Flaxman, a quella contenente i disegni di Gustavo Doré, ai capolavori tipografici prodotti dalla Stamperia di Tallone.

Tra le testimonianze più recenti, si ricordano il manoscritto autografo del saggio La última sonrisa de Beatriz di Jorge Luis Borges, risalente al 1948 ca., poi incluso nel volume Nove saggi danteschi del 1982, e l’autografo – seguito dalla relativa edizione a stampa – della Lettera a Dante di Roberto Benigni del 2007.

Una sala della mostra ospiterà una selezione dei più importanti volumi danteschi della Casa di Dante in Roma, tra i quali lo splendido esemplare della Commedia impressa a Venezia da Pietro de Piasi Cremonese nel 1491.

L’esposizione, a cura di Livio Ambrogio, Enrico Malato ed Andrea Mazzucchi, è accompagnata da un catalogo pubblicato dalla Salerno Editrice.

Promossa dalla Provincia di Roma – Progetto ABC, la mostra è ideata dalla Casa di Dante in Roma e dal Centro Pio Rajna ed è organizzata in collaborazione con Civita e con la Libreria antiquaria Philobiblon.

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