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Bergamo | Il Belpaese dell’arte. Etiche ed Estetiche della Nazione

Claudia Losi, Oceani di terra, 2003, gomitoli di seta ricamati cm 16,5x43, collezione Consolandi- Milano photo: Roberto Marossi

La GAMeC di Bergamo dal 28 settembre 2011 al 19 febbraio 2012 ospita la mostra “Il Belpaese dell’arte. Etiche ed Estetiche della Nazione”.

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L’esposizione, a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini, vuole riproporre l’immagine dell’Italia nel mondo nella molteplicità delle sue espressioni visive: dal cinema all’arte, dalla letteratura al Made in Italy, dalla cultura d’élite a quella popolare, attraverso 200 opere di artisti italiani e internazionali, ma anche di ‘cose e fatti’  dall’Ottocento ai nostri giorni.

Il percorso espositivo si suddivide in otto sezioni. Nella prima, dal titolo Fratelli d’Italia, il richiamo all’inno nazionale fa da sfondo alla presentazione di coppie di artisti, tra cui Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, Tano Festa e Francesco Lo Savio, Gianni e Giò Colombo, Alessandro e Francesco Mendini, Gianluca e Massimiliano De Serio, Paola e Rita Levi Montalcini. Queste coppie, legate da un vincolo di fratellanza, hanno espresso valori artistici tra loro simili e diversi come unitaria e differente è l’Italia stessa.

In Mappamondo Italia, le opere di Luciano Fabro, Enzo Cucchi, Maurizio Cattelan, Luigi Ontani, ispirate alla forma dello stivale italiano dialogheranno con le mappe del mondo di Alighiero Boetti, Mona Hatoum, Claudio Parmiggiani, Fabio Favelli, Alice Guareschi, sviluppando una relazione sul rapporto geografico locale e globale.

Per grazia ricevuta Italia presenterà quei lavori desunti dall’immaginario sacro e in cui il linguaggio dell’arte contemporanea incontra la tradizione, la storia e la cultura delle feste popolari. In primo piano, si troverà la figura della Madonna, spesso usata come iconografia da artisti come Gino De Dominicis, Vettor Pisani, Alberto Garutti, Alexandra Mir, Nan Goldin, Kiki Smith, Antonio Riello, Vanessa Beecroft, in dialogo con alcuni ex voto.

Nella quarta sezione, Cartoline d’Italia, s’incontreranno opere di Mario Cresci, Claire Fontaine, Alterazioni Video, Tobias Zielony, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Francesco Jodice, Mario Giacomelli, Giuseppe Bartolini, Giuseppe De Nittis, Giovanni Migliara, Mario Sironi, Giovanni Iudice, che racconteranno quella sorta di mitologia che identifica l’Italia come il fulcro attorno cui si è sviluppata la storia dell’arte e il modello ideale della bellezza del paesaggio.
Anche lo sport, come fattore di coesione nazionale e come metafora di appartenenza verrà analizzato nell’esposizione bergamasca, attraverso Pietro Roccasalva, Enzo Umbaca, Paola di Bello, Michelangelo Pistoletto, Salvo, Gang Song Ryong, Andrea Mastrovito, cui si affiancheranno i simboli che hanno caratterizzato le carriere degli eroi dello sport quali Fausto Radici, Felice Gimondi, Giacomo Agostini e altri.

La creazione e la distruzione dei monumenti ha sempre segnato la nascita e la morte delle nazioni. Attorno a questi simboli di identità collettiva saranno riunite, nella sezione A futura memoria, le opere di Gabriele Di Matteo, Patrick Tuttofuoco, Enzo Bassotto, Sislej Xhafa, Gino De Dominicis, Steven Claydon, Rossella Biscotti, Letizia Battaglia, Alfredo Jaar, Tullio Pericoli, Yan Pei Ming, Giuseppe Luigi Poli, Giuseppe Diotti, Giuseppe Gaudenzi.
Manifesti, icone e sculture di Tobias Rehberger, Loredana Di Lillo, Renato Guttuso, Marco Cingolani, Antonella Mazzoni, Francesco Arena, Elmgreen&Dragset e Sebastiano Tecchia, Emilio Isgrò, Teofilo Patini, Cesare Tallone, faranno da filo conduttore alla tematica politica, intesa come luogo di coesione, dibattito, comunicazione e appartenenza.

Chiude l’esposizione, la sezione Fatto in Italia / All’italiana, in cui l’avventura del nostro Paese nel mondo è vissuta attraverso i miti e il successo del Made in Italy, con opere di Gino Severini, Hans-Peter Feldmann, Michelangelo Pistoletto, Giovanni Rizzoli, Nemanja Cvijanovic, Giuseppe Stampone, Gabriele Picco.

Accompagna l’esposizione un catalogo illustrato, con testi dei curatori e di sociologi, critici d’arte, giornalisti, politologi e filosofi sui temi trattati.

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