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Forlì | Wildt. L’anima e le forme tra Michelangelo e Klimt

Adolfo Wildt, Luminaria, 1925, matita e carbone su carta, cm. 90x131. Milano, Courtesy of Galleria Daniela Balzaretti

A Forlì, ai Musei San Domenico, rimarrà aperta al pubblico dal 28 gennaio al 17 giugno 2012 la mostra “Wildt. L’anima e le forme tra Michelangelo e Klimt“, a cura di Fernando Mazzocca e Paola Mola.

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Partendo dall’eccezionale nucleo di opere conservate a Forlì, dovute al mecenatismo della famiglia Paulucci di Calboli e grazie alla disponibilità dell’Archivio Scheiwiller, è oggi possibile radunare una serie di straordinari capolavori di Wildt e ricostruire il percorso più completo della sua produzione sia scultorea sia grafica.

Nel percorso espositivo la grande arte di Wildt sarà anche messa a confronto con i capolavori di maestri del passato che per lui furono sicure fonti di ispirazione. Da Fidia a Cosmè Tura, Antonello da Messina, Dürer, Pisanello, Bramante, Michelangelo, Bramantino, Bronzino, Bambagia, Bernini, Canova, e con i moderni con cui si è originalmente confrontato: Previati, Mazzocutelli, Rodin, Klimt, De Chirico, Morandi, Casorati, Fontana, Melotti. Ma anche con artisti come Klimt che a lui si ispirarono. Nell’uno e nell’altro caso non si tratta di richiami o confronti casuali, ma puntualissimi, diretti, evidenti.

La mostra, realizzata per iniziativa della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e del Comune di Forlì, è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale.

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