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Como, Villa Olmo | Mostra dedicata alla Dinastia Brueghel

Jan Brueghel il Giovane, Allegoria dell'udito, 1645-1650 ca., olio su tela, 57x82,5 cm

Le sale della settecentesca Villa Olmo di Como, dal 24 marzo al 29 luglio 2012, ospiteranno la mostra “La Dinastia Brueghel”, curata da Sergio Gaddi e Doron J. Lurie.

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L’esposizione presenterà 70 dipinti e 30 tra disegni e grafiche, provenienti da importanti collezioni private e musei italiani e stranieri, in grado di ripercorrere la storia e l’eccezionale talento della più importante famiglia di artisti fiamminghi attivi tra il XVI e il XVII secolo.

Il percorso espositivo si aprirà con il capolavoro I sette peccati capitali di Hieronymus Bosch, maestro che è stato il punto di riferimento stilistico di Pieter Brueghel il Vecchio.
Di Pieter Brueghel il Vecchio sarà possibile ammirare La Risurrezione, una delle sue opere a soggetto biblico più suggestive. Mentre di Pieter Brueghel il Giovane saranno in mostra capolavori come Festa di matrimonio all’aperto, L’adulatore e due eccezionali versioni di Paesaggio invernale con trappola per uccelli.

L’analisi della Dinastia proseguirà con Jan Brueghel il Vecchio (1568-1625, detto Jan Brueghel I), figlio di Pieter Brueghel il Vecchio.
L’importante risultato conseguito da Jan nella pittura del XVI secolo fu determinato dal graduale passaggio da un secolo all’altro, dal vecchio al nuovo. Nei paesaggi di piccole dimensioni come Paesaggio fluviale con bagnanti dipinto tra il 1595 e il 1600 circa o Villaggio con contadini e animali del 1609, abbandonò la composizione tradizionale basata su piani d’immagini ben definiti, conferendo maggior rilievo ai primi piani e ai piani intermedi. La prima natura morta con fiori del 1615 segnò la sua dedizione a questo genere pittorico che lo portò a essere soprannominato “Brueghel dei fiori”. A Como, si potrà ammirare Madonna con Bambino in una ghirlanda di fiori, realizzata tra il 1616 e il 1618, a quattro mani con Pieter Paul Rubens, col quale iniziò una lunga collaborazione e con cui era legato da profonda amicizia, al punto che, dopo la sua morte, Rubens fu nominato suo esecutore testamentario, stringendo un sodalizio anche con il figlio Jan Brueghel il Giovane (1601-1678, detto Jan Brueghel II).
Quest’ultimo, alla morte del padre, divenne il capo di una grande famiglia. Jan conseguì un grande successo attraverso la vendita dei dipinti da lui ereditati, completando quelli rimasti incompiuti e producendo nuove creazioni secondo il suo stile personale.
Collaborò a stretto contatto con il pittore di figure Hendrik van Balen, fino alla morte di quest’ultimo avvenuta nel 1632, come ne l’Allegoria dei quattro elementi.
Jan ebbe undici figli, sette maschi, cinque dei quali divennero anch’essi pittori. Il percorso in Villa Olmo darà quindi conto degli eredi di questa tradizione. A partire da Jan Peter Brueghel (1625-1680 ca.), che si dedicò al genere floreale, per proseguire con Abraham Brueghel (1631-1697), pittore di paesaggi e nature morte con fiori e frutta.

Un discorso particolare verrà riservato a Jan van Kessel I (1626-1679), figlio di Paschasia, sorella di Jan Brueghel il Giovane. Si specializzò in dipinti di piccole dimensioni di soggetti tratti dalla natura, soprattutto animali, insetti, uccelli e fiori, e allegorie, come nei famosi Studi di farfalle e altri insetti, in cui gli animali sono raffigurati con rigore scientifico. A questi fanno da corollario i lavori dei figli Jan II e Ferdinand.

A Como si avrà la sorpresa di ammirare anche le opere di Ambrosius Brueghel (1617-1675), artista poco conosciuto e studiato, come Coppia di nature morte con fiori, e un il ciclo di 4 dipinti raffiguranti l’Allegoria degli elementi: terra, fuoco, acqua, aria.

Il percorso si chiuderà idealmente con David Teniers il Giovane (1610-1690; detto David Teniers II), legato alla dinastia dei Brueghel per aver sposato Anna, figlia di Ambrosius. Il giovane Teniers fu un artista di grande talento e di enorme successo. Gli sono attribuite circa duecento opere, le migliori delle quali rappresentano scene di genere, di vita agreste e scene d’interno in taverne, come Contadini in una taverna, nella quale inserisce anche se stesso nelle sembianze di un villano intento a bere e fumare.

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