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Mostra di Maxim Kantor alla Fondazione Stelline di Milano

Maxim Kantor,Ritratto di Lenin, 2001, 120х120 cm, Olio su tela, Collezione privata

La Fondazione Stelline di Milano, in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, presenta dal 26 ottobre al 9 dicembre  2012 l’opera di Maxim Kantor, pittore e scrittore di origine russa.

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In esposizione la raccolta Vulcanus, 20 dipinti di grandi dimensioni, provenienti da collezioni pubbliche e private, ed altrettante grafiche delle serie Wasteland. Atlas (2000-2001) e Metropolis (2001-2003).

Maxim Kantor è pittore, incisore e scrittore russo contemporaneo, figlio dell’intellettuale e filosofo Karl Kantor, scomparso nel 2008, con il quale ha sempre avuto un profondo rapporto di vicinanza, di scambio, di confronto.

La sua produzione artistica si divide in tre periodi principali.

Il Periodo Rosso (Periodo Sovietico, 1980-fine anni Novanta). I dipinti, a partire dalla metà degli anni Ottanta fino alla fine del secolo scorso, sono chiamati del Periodo rosso (in mostra a Milano, Politburo, La casa rossa, La mia famiglia). Rappresentano case, prigioni, lager, ospedali, metropolitane, ma anche e soprattutto uomini che, pur oppressi da un regime disumanizzante, conservano “umanità” nel senso più ampio e più profondo del termine. I colori preferiti sono il giallo, il rosso e l’arancione. Lo stile di quegli anni è definito di “resistenza” ed è spesso brutale. L’eroe più ricorrente è il padre ed il simbolo più importante Giobbe.
Il quadro cardine di questo periodo è Stato (1990-91), di proprietà dell’autore, che sarà presente alla mostra. Il portfolio Wasteland è una specie di compendio, un riassunto di questi vent’anni di attività.

Il Nuovo Impero (Fine anni Novanta – 2008). La caduta del comunismo, alla fine degli anni Ottanta, rappresenta per Kantor la possibilità di viaggiare per il mondo, di abitare in altre città come Berlino, Londra, Parigi.
Inizia un’epoca di grandi speranze, caratterizzata anche dalla perdita di orientamento. La Russia crolla, ma anche l’Europa attraversa una profonda crisi. Kantor dipinge moltissimo, quadri intensi come Tredici cani randagi, Il figliol prodigo, La torre di Babele, Un albero solitario, La struttura della democrazia e Requiem per un terrorista, tutti presenti a Milano. Ma l’opera che si può considerare un riassunto di questi 10 anni è il portfolio Metropolis, del 2001-2003.

Atlandide (Dal 2008 a oggi). Negli ultimi anni la consapevolezza della fine di un certo “ciclo storico”, non solo in Russia, è diventata evidente. Il mondo è entrato in una crisi profonda, non solo politica, ma anche intellettuale.
Il compendio del lavoro di questo periodo si ritrova nell’ultimo portfolio grafico Vulcanus, dove Kantor si ritrae nella prima incisione con il titolo Autoritratto tra Lenin e Putin. In esso Kantor con segno mirabile, acuto e con ironia sferzante ripropone la storia del XX secolo e dei giorni nostri, con particolare attenzione agli eventi legati alla Prima Guerra Mondiale. I soggetti delle sue incisioni sono i protagonisti della storia, da Lenin a Stalin, a Trotsky, da Churchill a Roosvelt, e gli intellettuali da Tolstoi a Cecov, a Majakovskij, all’Achmatova. L’artista critica i personaggi famosi della storia con implacabile severità e mostra compassione per le vittime: la gente comune.
In mostra saranno esposte alcune opere recenti, come Autoritratto, Folla solitaria, Treno, Via Crucis.

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