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Padova, Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento. Da Bellini a Tiziano, da Mantegna a Raffaello

Giorgione, Doppio ritratto, 1502 circa, Italia, Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, inv. PV.902,dipinto: olio su tela, dimensioni: (AxL) 80x75 cm, paticolare

Palazzo del Monte di Pietà, a Padova, dal 2 febbraio al 19 maggio ospita la mostra “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento. Da Bellini a Tiziano, da Mantegna a Raffaello“, che riporta i capolavori della collezione che l’intellettuale veneto, poi divenuto cardinale, aveva riunito nella propria casa, ancora esistente nell’attuale via Altinate.

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A partire dai primissimi anni Trenta del Cinquecento, Bembo riunì nella sua casa padovana (oggi sede del Museo della Terza Armata) dipinti di grandi maestri come Mantegna e Raffaello, sculture antiche di prima grandezza, gemme, bronzetti, manoscritti miniati, monete rare e medaglie.

Dopo la morte di Bembo i capolavori vennero venduti dal figlio Torquato e si dispersero nel mondo ed oggi sono conservati nei grandi musei internazionali, che li concederanno eccezionalmente in prestito in occasione della mostra padovana.

L’esposizione, accompagnata da un catalogo pubblicato da Marsilio Editori, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme al Centro Internazionale Andrea Palladio, con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali.

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