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Zero Dark Thirty – Film di Kathryn Bigelow – Recensione

Una immagine del film Zero Dark Thirty

Era pur prevedibile. Gli oscar hanno scandalosamente ignorato l’ultima fatica di Kathryn Bigelow. Lo spettatore però non deve lasciarsi ingannare. Tra i titoli in lizza, Zero Dark Thirty era di gran lunga il film migliore. Un’opera abbacinante, sconvolgente, e “necessaria”, dopo lunghi decenni di ignobile spazzatura neoliberal. Una pellicola lucida, capace di non distogliere lo sguardo dalla cruda verità effettuale (la Bigelow ha studiato a fondo Machiavelli, lo si vede bene), anche a costo di irritare le immancabili anime belle, le quali non hanno mancato di esibire la loro indignazione pelosa di fronte alle scene forti in cui gli agenti della Cia si lavorano i terroristi di Al Qaeda per indurli a fornire indicazioni utili a impedire nuovi attentati e nuove stragi.

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Non manca neanche qui il tema dell’eroe costretto ad agire ignorando le pastoie burocratiche, e l’ottusità e l’ignavia degli alti comandi – un tema divenuto ormai un abusato cliché. Ma la sequenza più significativa ed emblematica è quella in cui gli agenti ascoltano muti e come rassegnati i discorsi televisivi del presidente Obama, dove si può misurare appieno il senso di irrimediabile solitudine di chi sa di dover combattere un duello all’ultimo sangue per difendere la civiltà dalla barbarie.

Zero Dark Thirty è, di fatto, il racconto di un’ossessione, di un’idea fissa che diviene un atto indilazionabile di giustizia – la giustizia di cui è assetata un’intera nazione, e di cui si fa portavoce Maya, la protagonista del film. La cui ferrea determinazione nel raggiungere il proprio scopo (scoprire il nascondiglio di Osama bin Laden e ucciderlo) non conosce incrinature né distrazioni (la donna non sembra avere alcuna vita privata; quanto meno, non ci viene mostrato nulla).

Come già avveniva in The Hurt Locker, la Bigelow ricorre a una drammaturgia solida e possente, capace di conservare, come per prodigio, un alto tasso emozionale e visuale per l’intera durata del film. Registi come Tarantino, che ambiscono da sempre a un cinema di compatta forza spettacolare, ma che sembrano essere precipitati, negli ultimi tempi, in una certa confusione d’idee, faranno bene a vedere e rivedere con la massima attenzione una pellicola come questa.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Zero Dark Thirty
Regia: Kathryn Bigelow
Cast: Jason Clarke, Joel Edgerton, Chris Pratt, Kyle Chandler, Jessica Chastain, Mark Strong, Édgar Ramírez
Durata:  157 minuti
Genere: Thriller
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita: 7 febbraio 2013

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