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Pino Pascali. Boooom! Pino Pascali e il gioco delle armi

Pino Pascali e il gioco delle armi
Pino Pascali e il gioco delle armi

Al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova dal 12 febbraio al 30 marzo 2014 resterà aperta al pubblico la mostra “Pino Pascali. Boooom! Pino Pascali e il gioco delle armi“, a cura di Anna Lovecchio.

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In esposizione una selezione di opere volte a mettere a fuoco un aspetto specifico della produzione di Pino Pascali (1935-1968): il suo “mondo eroico infantile” popolato da personaggi di ogni sorta–guerrieri e crociati, moschettieri e gangster, uomini primitivi e soldati–accomunati dal possesso di un’arma.

L’infatuazione per armi di ogni genere, dalla clava del primitivo ai missili delle moderne tecnologie belliche, viene spesso ricondotta al dato biografico, alla concreta intimità che l’artista doveva avere con le pistole, a cominciare da quella d’ordinanza del padre, funzionario di polizia.

Eppure nella produzione artistica di Pascali l’arma ritorna, declinata nelle forme più svariate, con una frequenza che va oltre una mera questione di familiarità. Nella sua ripetizione ossessiva declinata in un linguaggio sempre sintetico, l’arma acquista la forza dell’archetipo, elemento pregnante della coscienza estetica dell’artista e, forse, di un più vasto inconscio collettivo.

Proprio le armi sono il soggetto del ciclo di opere, esposte da Gian Enzo Sperone a Torino nel 1966, con cui Pascali attira su di sé l’attenzione della critica emergendo fra i protagonisti della scena artistica più innovativa e sperimentale di quegli anni. Si trattava di assemblaggi scultorei costruiti con materiali di recupero, per lo più residuati di officina, ricomposti con abilità tale da apparire reali. Lo spirito ludico, in parte dissacrante, che pervade la maggior parte delle opere in mostra – principalmente commissioni per la pubblicità -, attesta la libertà di pensiero, l’inventività grafica e la grande varietà di tecniche e materiali con cui l’artista esplora a più riprese l’immaginario del conflitto armato in un periodo di grandi tensioni sociali.

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