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Riapre l’8 marzo la Reggia di Venaria con una mostra dedicata agli Este

Dosso Dossi. Giove dipinge le ali delle farfalle. 1523-1524. Cracovia, Castello del Wawel
Dosso Dossi. Giove dipinge le ali delle farfalle. 1523-1524. Cracovia, Castello del Wawel

Nelle Sale delle Arti, alla Reggia di Venaria (TO),  è allestita la mostra “Splendori delle corti italiane: gli Este“, un percorso tra Umanesimo, Rinascimento e Barocco.

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L’esposizione, che resterà aperta al pubblico dall’8 marzo al 6 luglio 2014, intende presentare il ruolo e l’importanza della corte degli Este in riferimento ai periodi di regno di Ferrara, sede originaria e capitale del primo dominio estense, e di Modena, nuova capitale dal 1598, dopo la restituzione forzata dei territori ferraresi al dominio diretto del Papa.

Grazie ad una accurata selezione di opere d’arte legate al collezionismo dinastico ed alle grandi imprese decorative, la mostra accompagna il pubblico in un affascinante percorso che va dal pieno Rinascimento dell’età del duca Alfonso I (1505-1534), committente di Tiziano, Dosso Dossi e dei leggendari Camerini d’alabastro del castello di Ferrara, allo splendore barocco del ducato di Francesco I (1629-1658), senza tralasciare la coeva preziosa produzione letteraria e musicale rievocata con la presenza della celebre Arpa Estense.
Il duca Francesco, la cui immagine è indelebilmente inserita nella storia dell’arte europea grazie ai magnifici ritratti realizzati dal Velázquez e dal Bernini, seppe trasformare Modena in una capitale degna di un sovrano di statura internazionale e la rocca di Sassuolo in una “delizia” estiva moderna e scenografica, affidando le imprese decorative ad artisti di primo piano come Jean Boulanger; allo stesso tempo, nel Palazzo Ducale di Modena nasceva la Galleria di pittura ancora oggi memorabile per i capolavori di Correggio, Tintoretto, Guido Reni e Guercino che, insieme a quelli di Tiziano, Dosso Dossi, Velázquez, Jean Boulanger ed altri, sono tutti presenti in mostra alla Venaria.

La mostra, a cura di Stefano Casciu, è posta sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica ed è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia.

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