HomeIn primo pianoHenri Rousseau. Il candore arcaico, mostra a Palazzo Ducale di Venezia

Henri Rousseau. Il candore arcaico, mostra a Palazzo Ducale di Venezia

Henri Rousseau, La Guerra detta anche La cavalcata della Discordia 1894 ca., olio su tela, cm 114 x 195, Parigi, Musée d'Orsay, © RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay)/Tony Querrec
Henri Rousseau, La Guerra detta anche La cavalcata della Discordia 1894 ca., olio su tela, cm 114 x 195, Parigi, Musée d’Orsay, © RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay)/Tony Querrec

L’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale di Venezia, dal 6 marzo al 5 luglio 2015, ospita una mostra dedicata a Rousseau, detto il Doganiere, che divenne famoso per le atmosfere oniriche, le foreste e i paesaggi incantati.

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L’esposizione, realizzata con la collaborazione scientifica e i prestiti eccezionali dei Musées d’Orsay et de l’Orangerie di Parigi, presenta oltre cento opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali (quaranta capolavori dell’artista e sessanta opere di confronto).

Il progetto, nato da un’idea di Gabriella Belli e Guy Cogeval, con la collaborazione di Laurence des Cars e Claire Bernardi e con il supporto di Elisabetta Barisoni, vuole essere la presentazione di un lungo percorso di studi iniziato più di tre anni fa. Una ricerca che ha messo nella giusta luce critica e storiografica l’opera di Rousseau, figura di riferimento per i grandi protagonisti delle avanguardie storiche, per intellettuali come Apollinaire e Jarry, per grandi collezionisti come Wilhelm Uhde e Paul Guillaume, ma anche per tanti pittori che precedettero e superarono le avventure del cubismo e del futurismo: da Cézanne a Gauguin, da Redon a Seurat, da Morandi a Carrà, da Frida Kahlo a Diego Rivera, per non dire di Kandinskij e Picasso. Tutti artisti presenti in mostra con opere che dialogano coerentemente con quelle dipinte dal Doganiere nella sua breve ma intensa stagione creativa, tra il 1885 e il 1910.

Attraverso otto sezioni tematiche si possono ammirare alcuni dei più celebri capolavori del pittore francese, come il celebre Io: ritratto-paesaggio (1889-90), Il cortile (1896- 98), La guerra o la cavalcata della Discordia (1894).

Un “candore arcaico” che emerge anche nelle opere dedicate alla natura selvaggia e nelle famosissime giungle, di cui ben sei sono in mostra – dalla bellissima Incantatrice di serpenti (1907) al Cavallo assalito da un giaguaro (1910) – come pure nei più bucolici paesaggi di campagna e di città.
Quindi, le nature morte e la serie sorprendente dei ritratti maschili e femminili (spesso di amici o familiari), che mostrano anche la capacità di Rousseau di cogliere la vita della piccola borghesia.

Proprio per sottolineare ancora una volta l’importanza e l’impatto che la produzione artistica di Rousseau ebbe nell’ambiente intellettuale della Parigi di inizio Novecento, nel percorso della mostra il visitatore rivivrà l’emozione del famoso banchetto che Pablo Picasso organizzò in onore del Doganiere nel 1908, in occasione dell’acquisto del Ritratto di donna. Il dipinto di Rousseau sarà esposto di fronte a La bouteille de Bass di Picasso, in una stanza animata dal poema che Guillaume Apollinaire dedicò a Rousseau durante il celebre banchetto e immersa nella musica del valzer “Clemence“, composto dallo stesso Doganiere e suonato in quell’occasione.

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