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L’età d’oro di Milano

L’età d’oro di MilanoSulla facciata di Palazzo Reale  a Milano, dal 21 maggio al 21 giugno 2015, viene proiettata “ L’età d’oro di Milano ”, quindici minuti di luci e colori, musica e proiezioni per raccontare – in forma libera e poetica – lo splendore del Quattrocento milanese.

«Questo progetto multimediale, che fa parte del palinsesto di ExpoinCittà, è un modo straordinario per raccontare, attraverso le immagini e la musica, lo splendore di un’epoca della storia dell’arte e della cultura di Milano e per collegarla idealmente al momento straordinario che la nostra città sta vivendo in questi mesi in occasione di Expo – ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno –. Milanesi e turisti potranno vedere la capacità evocativa che l’arte possiede in un luogo proprio nel cuore della città».

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Il progetto, ideato da Castagnaravelli ed Agon, e da quest’ultimo prodotto, non ha finalità didattiche, bensì evocative. Si snoda attraverso quattro temi, i quattro focus che connotavano la città nel Quattrocento e che definiscono, ancora oggi, il DNA di Milano: Raffinatezza, eleganza e cultura nella vita di corte (cultura, moda e design, nella Milano di oggi); Conquiste territoriali ed egemonia nel Nord della penisola (leadership commerciale e aziendale che Milano ancora conserva nell’Italia di oggi); Assistenza ai malati e agli indigenti, come la costruzione della Ca’ Granda e del Lazzaretto (ancora oggi, Milano è la capitale italiana del volontariato); Rinnovamento urbanistico e architettonico, con le grandi fabbriche del Duomo, del nuovo Castello Sforzesco, della Ca’ Grande, del Lazzaretto, di Santa Maria delle Grazie (la grande tradizione architettonica della Milano moderna e contemporanea), e vitalità commerciale e industriale, con produzione di tessuti, argenterie, armi (Milano, anche oggi, dialoga commercialmente coi principali mercati europei).

Le grandi immagini proiettate, ispirate all’iconografia dell’epoca (tarocchi, miniature, affreschi, disegni leonardeschi etc.), scelte ed elaborate da Castagnaravelli, cercano di suggerire il “clima” dell’epoca, pur con richiami al mondo di oggi, soprattutto nel finale del video, in cui il mondo di ieri e di oggi convivono in una giostra festosa.
Grande attenzione è stata dedicata alla musica, ispirata alle composizioni, agli strumenti, alla vocalità dell’epoca, ed anche ad elementi del paesaggio sonoro tipico della città nel XV secolo. Una rielaborazione attenta al linguaggio contemporaneo per la composizione del sound design e della musica, originata da un Sanctus di Franchino Gaffurio, maestro di cappella del Duomo di Milano ritratto da Leonardo in un suo celebre dipinto. La regia del suono è curata da Massimo Marchi, mentre drammaturgia e regia visiva da Paolo Castagna.

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