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Torino | Apre CAMERA, un nuovo centro per la fotografia

Boris Mikhailov, Senza titolo, dalla serie Theater of War, 2013. © Boris Mikhailov
Boris Mikhailov, Senza titolo, dalla serie Theater of War, 2013. © Boris Mikhailov

Apre oggi, primo ottobre 2015, a Torino con una retrospettiva di Boris Mikhailov dal titolo Ukraine, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. Un progetto che ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere la fotografia italiana in un dialogo permanente e creativo con le esperienze internazionali.

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La sede – 2000 mq – si trova in Via delle Rosine 18, all’interno del complesso di proprietà dell’Opera Munifica Istruzione denominato Isolato di Santa Pelagia, nell’edificio in cui fu aperta la prima scuola pubblica del Regno d’Italia. L’ubicazione, nel centro della città – tra piazza Vittorio e piazza Castello – a due passi dalla Mole Antonelliana, ne consente un facile accesso da parte di cittadini e turisti. Il Centro ha l’obiettivo di contribuire alla vitalità di un quartiere già animato dalla presenza di enti culturali quali il Museo Nazionale del Cinema, Palazzo Reale, il Museo Egizio e numerose gallerie private.

Mediante studi, sperimentazioni e attività dedicate alla fotografia, l’offerta culturale di CAMERA vuole stimolare il confronto, suscitare domande e approfondire il racconto della realtà attraverso le immagini.

Mostre, Archivi, Didattica e Territori saranno gli assi principali delle attività di CAMERA.

La prima mostra è dedicata a Boris Mikhailov, tra i più importanti artisti viventi cresciuti nella ex Unione Sovietica. L’esposizione, aperta al pubblico dal primo ottobre 2015 fino al 10 gennaio 2016, presenta 300 opere dedicate alla  sua terra d’origine, l’Ucraina.

Il percorso della mostra si sviluppa secondo tre assi principali: gli ultimi cinquant’anni di storia dell’Ucraina dalla nascita dell’Unione Sovietica alle più recenti rivoluzioni; la carriera artistica di Mikhailov, caratterizzata da continue sperimentazioni sul linguaggio fotografico; infine il modo in cui il tema dell’Ucraina è stato progressivamente integrato nell’opera di Mikhailov, passando dalla documentazione alla ricostruzione, dalla teatralizzazione alla diaristica, dalla narrazione all’antinarrazione.

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