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Da Lotto a Caravaggio. La collezione di Roberto Longhi in mostra a Novara

Mattia Preti, Concerto a tre figure, 1630 circa, Olio su tela, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, FirenzeAl Complesso Monumentale del Broletto di Novara, dal 10 aprile al 24 luglio 2016, è aperta al pubblico la mostra “Da Lotto a Caravaggio. La collezione e le ricerche di Roberto Longhi“, a cura di Mina Gregori e Maria Cristina Bandera.

Roberto Longhi (1890 – 1970) è una delle personalità più affascinanti della storia dell’arte del XX secolo. Ha contribuito in modo determinante alla conoscenza che oggi abbiamo dell’arte italiana, avendo dedicato la sua vita di studi e la sua passione intellettuale alla riscoperta del filone naturalistico che attraversa l’arte dei secoli passati, mettendo in evidenza tra gli altri la figura di Caravaggio.

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La mostra attraversa due secoli di pittura e si sofferma sulle scuole dell’arte italiana più studiate e spesso riscoperte proprio dal grande critico.
Il percorso espositivo, organizzato in maniera cronologica e tematica, inizia con le opere del Cinquecento che sono riconducibili all’”Officina ferrarese” e prosegue con quelle di Lorenzo Lotto a cui sono accostati alcuni protagonisti del manierismo e della scuola veneta, per arrivare all’area prediletta – sia per gli studi di Longhi che per le opere della sua collezione presentate –, quella del Caravaggio, dei suoi predecessori e dei suoi seguaci, per terminare infine con un gruppo di ritratti e mezze figure del Seicento tra le quali si nota una bellissima serie di Jusepe de Ribera. La scelta dei dipinti caravaggeschi mette in particolare evidenza l’importanza dei suoi precursori lombardi e veneti, tra i quali spicca la figura di Lorenzo Lotto.

Per ricostruire il percorso critico di Roberto Longhi nella riscoperta della “pittura della realtà” sono state selezionate opere particolarmente significative che riflettono l’originalità del pensiero dello studioso. Oltre a Lotto, Caravaggio e Ribera sono in mostra, tra le altre, opere di Dosso Dossi, Amico Aspertini, El Greco, Lambert Sustris, Romanino, Saraceni, Borgianni, Fetti, Battistello Caracciolo, Valentin de Boulogne, Stom, Van Honthorst, Lanfranco, Mattia Preti, il Morazzone e il Cerano, con la Deposizione di Cristo del Museo Civico di Novara.
Oltre ad alcuni prestigiosi prestiti esterni, il nucleo portante è rappresentato da quasi 50 dipinti appartenuti al grande storico dell’arte. Dipinti che, con la loro storia attribuzionistica e con i tempi del loro ingresso nella raccolta, rappresentano una vicenda capitale di riferimento per la critica attuale.

La mostra, promossa dal Comune di Novara, dalla Regione Piemonte, dalla Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi con il sostegno di Compagnia di San Paolo, è patrocinata dalla Provincia di Novara, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed è organizzata dalla società Civita Mostre.

Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Marsilio.

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