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Cuneo | Artieri fantastici. Capolavori d’artedesign

Gufram, Barolo, Provincia di Cuneo su disegno di Fabio Novembre, Jolly Roger, 2013, seduta, polietilene lineare, 85x74x75 cm - Mostra Artieri fantastici
Gufram, Barolo, Provincia di Cuneo su disegno di Fabio Novembre, Jolly Roger,
2013, seduta, polietilene lineare, 85x74x75 cm

Il Complesso monumentale di San Francesco, a Cuneo, ospita fino al 27 novembre 2016 la mostra “Artieri fantastici. Capolavori d’artedesign“.
L’esposizione, realizzata nell’ambito del progetto “Il cuNeo Gotico“, presenta oggetti emblematici ed installazioni eccentriche legate all’anima neogotica del territorio, all’immaginario fantastico e al savoir faire artigianale e industriale locale.

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Tante le opere esposte: artigianato esoterico dei Compagnons du Tour de France, per la prima volta in Italia,  oggetti di design un po’ dark, come la poltrona Jolly Roger a forma di teschio e la sedia-lapide dell’azienda Gufram.
Sono presenti le opere di giovani artieri italiani, ispirate a simboli e strumenti del costruire, come una putrella e un tassello a espansione in marmo bianco del cuneese Fabio Viale, Premio Cairo per la Scultura 2015; una ‘pietra squadrata’ e una ‘pietra grezza’ in ceramica di Andrea Salvatori, Premio Internazionale Faenza per la Ceramica d’Arte 2009; un Archipendolo di Mario Mondino in acciaio, legno e laminato Abet; una Squadra-arpa di Daniele Beccaria in ferro e LED; due colonne illuminate in vetro e una cattedra in acacia e bosso di Gianfranco Coltella.

Una sezione della mostra, Quattro fantastici, dedica ampio spazio a illustrazioni, fumetti e graphic novel, con i lavori di quattro disegnatori affermati, tutti legati al cuneese: lo scomparso Attilio Mussino e gli attivissimi Marco Corona, Marco Cazzato e Giorgio Sommacal.

Un’altra sezione di mostra, Sette cappelle per sette sorelle, documenta la ricerca di connessioni tra il genius loci neogotico e fantastico del territorio e il savoir faire artistico-industriale e artigianale, con installazioni realizzate da manifatture locali, ispirate e situate in sette cappelle della chiesa che ospita la mostra. Una cappella viene destinata a ex-voto contemporanei; l’artista tessile Silvia Manazza si ispira alla morte di Giuda Iscariota nella sua perturbante scultura tessile; il mosaicista Giuliano Babini interviene nella cappella di Sant’Antonio da Padova con un maialino mosaicato e dorato dedicato a Sant’Antonio Abate; l’architetto e designer Ugo La Pietra ha progettato per la cappella più spettacolare un mobile ‘ad archi rampanti’ che contiene sei ceramiche, ‘Casette per l’Aldilà’, allusive al gotico locale e internazionale. Per quanto riguarda la ceramica va segnalato il Laboratorio Besio 1842 a rappresentare l’innovazione basata sulla tradizione della ceramica monregalese e il Musée de la Poterie di Vallauris, fondato da un cuneese d’origine, Michel Ribero.

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