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Giovanni Boldini. La Stagione della Falconiera

Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931), Marina, 1870, olio su tavola, courtesy Galleria Bottegantica - Milano
Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931), Marina, 1870, olio su tavola, courtesy Galleria Bottegantica – Milano

A Pistoia, presso il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, dal 9 settembre 2017 al 6 gennaio 2018, è in programma la mostra “Giovanni Boldini. La Stagione della Falconiera“.

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Il titolo della mostra prende ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che Giovanni Boldini ha eseguito durante il suo periodo toscano, sul finire degli anni Sessanta dell’Ottocento, presso la Villa La Falconiera, che apparteneva allora alla mecenate inglese Isabella Falconer.

Questo ciclo di pitture murali, di cui per diverse vicissitudini dopo l’esecuzione nel 1868 si perse subito la memoria, rappresenta un unicum in Europa, non solo per quanto riguarda la produzione artistica del grande pittore ferrarese, ma in generale della corrente macchiaiola, alla quale il Boldini aderì, in modo personalissimo, prima del suo trasferimento a Parigi (1871), dove era destinato a diventare il più importante ritrattista internazionale e icona stessa della Belle Époque.

La mostra si propone di riportare in luce lo straordinario momento creativo vissuto del maestro ferrarese in epoca giovanile, quando muovendosi tra Pistoia, Firenze e Castiglioncello, si trovò al centro di una rete di importanti relazioni amicali e professionali che ne segnarono positivamente l’inarrestabile ascesa artistica.

Del periodo macchiaiolo del Boldini saranno in esposizione sedici capolavori realizzati durante gli anni toscani (1864-1871), provenienti da collezioni private e da pubblici musei. Tra questi la Marina (1870) custodita a Milano, che ha una trasposizione a tempera in una scena nel ciclo della Falconiera; i ritratti di Telemaco Signorini (1870) e di Cristiano Banti (1866), custoditi presso la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze, artisti, legatissimi al Boldini, tanto da averlo sostenuto e promosso non solo durante il suo soggiorno toscano; l’innovativo, per posa e colori, Giovane paggio che gioca con un levriero 1869; il raffinato ritratto di Alaide Banti in abito bianco (1866) e il superbo ritratto del Generale Spagnolo, eseguito durante l’inverno trascorso in Costa Azzurra con la signora Falconer, tra novembre 1867 e marzo 1868 e considerato il capolavoro che ha proiettato il giovane Boldini nell’emisfero dei più grandi ritrattisti di tutti i tempi.

L’esposizione, curata da Francesca Dini con la collaborazione di Andrea Baldinotti e Vincenzo Farinella, è accompagnata da un catalogo edito da Sillabe.

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