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Zodiac di David Fincher

Locandina del film ZodiacLa pellicola parte da una serie di fatti ed eventi terribili e reali, ricostruiti da David Fincher con puntigliosa, maniacale precisione. In principio è l’orrore: una catena di delitti atroci e gratuiti che insanguinarono la California tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio del decennio successivo; delitti consumati dalla medesima mano omicida, a cui la polizia non seppe mai dare un nome certo (lo squilibrato nei deliranti messaggi che inviava ai giornali si firmava col nome di Zodiac), sicché quelle morti rimasero inesplicate e impunite.

Zodiac non è, tuttavia, un film su un assassino seriale (e pertanto la pellicola rischia di deludere quegli spettatori che si attendevano l’ennesima sciagurata santificazione del demoniaco). Le gesta criminose che punteggiano la prima parte della pellicola – la parte dove meglio si respira un clima di angosciosa tensione propria del thriller – non arrivano Una scena del film Zodiacmai a monopolizzare l’attenzione del regista. Piuttosto che mettere a fuoco un’ossessione omicida, Fincher appare interessato a descrivere un’ossessiva ricerca di verità – una verità che, tuttavia, si rivelerà sempre incerta, sfuggente, inattingibile.

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L’autentico protagonista del film non è Zodiac, bensì Robert Greysmith, il vignettista che a Zodiac diede la caccia per anni. E’ sul personaggio di Robert, sulla sua strenua esigenza di giustizia, che – soprattutto nella seconda parte del film – convergono i differenti rivoli del racconto, sì da far assumere allo stesso personaggio una posizione privilegiata nella narrazione. E’ lui che, man mano che l’indagine procede (nel contempo Fincher si prodiga a rallentare, ad attenuare i ritmi dell’azione), diviene l’eroe di una ricerca spasmodica e incessante, destinata pur tuttavia a rimanere inappagata. Una ricerca che nasce dal desiderio di ristabilire il controllo razionale su una realtà insensata, e di spezzare in tal modo il cerchio delle angosce e delle paure.

Una scena del film ZodiacCercando di far luce sull’identità di Zodiac, Robert intende opporre un argine alla palude ctonia entro cui alligna l’umana degradazione. Non v’è dubbio infatti che dietro l’ostinata volontà del vignettista di proseguire la sua inchiesta  a ogni costo – anche a costo di sacrificare la carriera, gli affetti familiari, il proprio stesso equilibrio -, dietro la sua ossessività per molti versi cupa e autodistruttiva, ci sia l’illusione di conoscere il Male assoluto, di dare un volto alla parte oscura, indicibile della mente umana, di conferire un senso a una serie di azioni insensate, “mostruose”.

Ma la ricerca non è destinata ad approdare allo svelamento di una verità certa, che possa avere un significato rassicurante e salvifico. E così l’eroe, dopo aver percorso un calvario amaro e doloroso, conoscerà solo la delusione, la solitudine, lo smarrimento.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Zodiac
Regia: David Fincher
Cast: Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo, Robert Downey Jr., Anthony Edwards, Brian Cox, Elias Coteas
Durata: 158 minuti
Genere: Trhiller
Distribuzione: Warner Bros
Data di uscita in Italia: 18 Maggio 2007

Copertina libro
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