HomeMostre ed EventiTech-Tile. Stephen Bottomley al Museo Fortuny - Gioielli

Tech-Tile. Stephen Bottomley al Museo Fortuny – Gioielli

Neckpiece, Drape series, 2007 - Silver and acrylic / argento e acrilicoNello splendido salone al primo piano nobile di Palazzo Fortuny a Venezia, dal 15 dicembre 2007 al 2 marzo 2008, sono esposte alcune straordinarie creazioni dell’inglese Stephen Bottomley.

La mostra, dal titolo Tech-Tile, originale omaggio a Mariano Fortuny (1871-1949), esplora le potenzialità del connubio tra progettazione digitale al computer e  abilità tecnica artigianale, riferendosi esplicitamente non solo al “linguaggio visuale di fantasie e ornamenti” di Fortuny, ma anche alla sua inesauribile attitudine alla sperimentazione, alla contaminazione di metodi e approcci tradizionali e innovativi.

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Euclid pendant, 2006 - Silver and cotton / argento e cotone, Height 64mm x 24mm x 22mmArgento e acrilico, acciaio o argento e smalto, ancora argento e cotone o titanio sono i materiali  scelti da Bottomley per vere e proprie sculture da collo, ciondoli  e bracciali. Ispirati ai disegni e alle visioni di Fortuny, sono un tributo alla creatività del maestro e una testimonianza diretta della sua eclettica eredità intellettuale.

Al volgere del secolo scorso a Venezia,  il lavoro di Mariano Fortuny rappresentava un insieme di passato e presente, una mistura di motivi medievali e classici, ispirati sia dalle forme naturali che dalle geometrie orientali e ottenuti anche con l’applicazione di tecnologie all’epoca emergenti  nel campo della fotografia e della stampa. Dalle sue botteghe e dalla sua biblioteca scaturì una ricca fusione di stili; il suo “studio d’alchimista” fu frequentato da artisti, celebrità e scrittori del tempo, tra i quali Marcel Proust.

Ancora oggi  Palazzo Fortuny conserva intatto il suo fascino e lo spirito di Mariano in qualche modo è presente in un momento, come quello attuale, in cui, come allora,  tecnologia e scienza consentono nuovi modi di vedere e nuove prospettive per la creatività.

Proprio quest’approccio ibrido a un’arte legata alla tradizione ma aperta alla sperimentazione e alla tecnologia è la base dell’ispirazione del lavoro di Bottomley,  gioielliere contemporaneo.
Storicamente, l’oreficeria è sempre stata associata alla moda ed ai tessuti. La gioielleria contemporanea attribuisce più valore alla creazione che al  materiale utilizzato, sviluppando un linguaggio più teoretico e concettuale che legato al valore intrinseco del metallo, mantenendo la funzione di ornamento delle vesti e del corpo.

I disegni di Bottomley nascono da un accurato studio dei motivi e delle matrici tessili di Fortuny; diventano disegni di gioielleria attraverso l’applicazione di tecnologie come scanning digitale, ingegneria inversa, fototipia rapida, incisione fotografica, incisione e taglio a laser.
I successivi processi produttivi, lenti e meticolosi, consentono un fine equilibrio tra “vecchio/nuovo”, “passato/presente” in cui  la fredda esattezza digitale si stempera in un lavoro artigianale in cui perfezione e precisione, comunemente associate ai progetti realizzati al computer, sono intenzionalmente evitate.

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