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Apre a Forlì la Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea

Fortunato Depero, Ciociara, cm 100 x 70, olio, 1919 by SIAE 2008Con la mostra Baldessari e Depero. Futurismi a confronto, che resterà aperta al pubblico a Forlì dal 12 maggio al 13 luglio 2008, la Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea avvia la propria attività nel panorama dell’arte moderna e contemporanea.

Obiettivo della Fondazione è trasmettere la passione per l’arte così come la intende il suo fondatore Dino Zoli, imprenditore tessile di Forlì, convinto sostenitore che la cultura, proposta in chiave originale, possa arrivare a tutti, contribuendo ad accrescere capacità percettive, conoscenza e sensibilità.

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L’istituzione, diretta da Maurizio Vanni, si propone come un “crocevia del bello”, punto di riferimento dove far convergere nuove idee. Un vero e proprio Museo Dinamico per coinvolgere visitatori eterogenei con un’ampia gamma di proposte: dall’arte alla musica, dalla lettura all’intrattenimento.

Fortunato Depero, Lettrice e ricamatrice, cm 70 x100, olio, 1920 by SIAE 2008La mostra inaugurale, curata da Maurizio Scudiero, anticipa le celebrazioni per il centenario della fondazione del Futurismo. Celebrazioni che coinvolgeranno la Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea anche con le due successive esposizioni, legate ad artisti o movimenti culturali che, in modo diretto o indiretto, hanno dedicato un corpus importante dei loro lavori o hanno le proprie radici nel Futurismo: Mario Schifano e alcuni artisti del Gruppo Forma 1.

La mostra propone una selezione di circa ottanta opere di grande qualità e impatto visivo, provenienti da varie istituzioni pubbliche, fra cui il Mart e i Musei Civici di Rovereto, il Magi di Cento, dalla Regione Autonoma Trentino Alto-Adige e da gallerie e collezioni private italiane ed europee.
Il percorso espositivo si concentra su un inedito confronto e propone una riflessione sull’opera di due artisti che hanno diversamente interpretato l’idea del Futurismo.

Depero fu seguace di Balla e quindi del Futurismo analogico romano, della ricostruzione futurista dell’universo e dell’apertura alle arti applicate. Depero sperimenta l’astrazione analogica e poi, mutuandola, fa sua la pratica delle tinte piatte, che abbandona solo nei primi anni Venti quando confluisce nell’area dell’arte meccanica, che necessita appunto di una pittura plastico-dinamica.

R.M. Baldessari, Strada+Tram, cm 50 x 60, pastello, 1916Baldessari fu invece attento studioso del Futurismo analitico di Boccioni e poi frequentatore, a Firenze, degli ambienti post-Lacerbiani dove, compagno d’avventura di Primo Conti ed Emilio Notte, assunse nel suo Futurismo le tematiche vernacolari di Rosai. A Boccioni si riferisce dunque Baldessari, che proprio dal lavoro analitico sul volume, dalle linee forza e dal fraseggio cromatico post-divisionista costruisce poi la sua cifra stilistica, sempre caratterizzata da un notevole geometrismo anche allorquando, nella sua fase più matura, rientra in un figurativismo cubo-futurista.

Una mostra, dunque, che mette a confronto le due anime del Futurismo e vive del continuo fraseggio tra queste due poli, posti non in contrapposizione (Depero da una parte e Baldessari dall’altra), ma anzi in rapporto dialogico tematico e cromatico, con l’intento di dar vita a un continuo raffronto stilistico tra i due artisti, emblematici della polifonia concettuale e stilistica del Futurismo.

Le opere esposte coprono un arco temporale che si estende dalla metà degli anni Dieci del XX secolo, per entrambi i pittori, fino agli anni Trenta per quanto riguarda Baldessari, prolungandosi fino a metà del secolo per quanto concerne l’attività di Depero.

Accompagna la mostra un catalogo pubblicato da Carlo Cambi Editore, a cura di Maurizio Scudiero e di Maurizio Vanni.

L’esposizione ha ottenuto il patrocinio della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Forlì Cesena.

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