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Ad Aosta la mostra “Rinascimento Privato. Aspetti inconsueti del collezionismo degli Este, da Dosso Dossi a Brueghel”

Al Museo Archeologico Regionale di Aosta dal 12 giugno all’ 1 novembre 2010 è in programma la mostra Rinascimento Privato. Aspetti inconsueti del collezionismo degli Este, da Dosso Dossi a Brueghel. L’esposizione, curata da Mario Scalini, presenta una sequenza di capolavori dall’Antichità romana fino al pieno Rinascimento, a illustrare la ricchezza e la varietà di una delle più antiche raccolte principesche europee, quella di Casa d’Este.

Le opere provengono dalla Galleria Estense di Modena. È in quella città, infatti, che trovarono corte gli Este dopo che la prima loro capitale, Ferrara, venne “devoluta” allo Stato Pontificio.
La mostra rievoca per il visitatore l’atmosfera di uno studiolo, ambiente riservato all’otium del principe, nel quale erano conservati gli oggetti più rari e preziosi, simbolo delle ambizioni culturali del principe stesso.
L’amore per l’Antico, che contraddistinse l’umanesimo di Leonello d’Este, la magnificenza di Borso, le passioni antiquarie di Alfonso I e dei cardinali Ippolito I e Ippolito II, è straordinariamente esemplificato in mostra dal rilievo marmoreo con Bacco e Menadi, dall’enigmatico bassorilievo con lo Zodiaco che racchiude, come un fregio, il divino Phanes generato dall’uovo cosmico, quale simbolo dell’eterno ciclo di morte e rinascita. Fa da pendant il meraviglioso busto rinascimentale che impreziosisce con i suoi marmi mischi uno straordinario Antinoo raffigurato come imperatore.

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Le ricche raccolte numismatiche sono ben rappresentate dal nucleo di 117 monete d’oro: rari esemplari dal mondo punico fino al Medioevo bizantino, passando attraverso la monetazione più raffinata prodotta dalla Grecia propria, dalle città greche coloniali della Sicilia e della Magna Grecia, fino alle emissioni d’oro di Cesare, di Augusto e dei più celebrati imperatori che resero Roma immortale.

Cinquecento gemme costituiscono in mostra il nucleo centrale delle Antichità estensi. Personificazioni, divinità, simboli e magiche raffigurazioni accomunano le gemme ad altre opere di arte suntuaria, come alla pittura e alla scultura, alle quali vengono accostate in mostra opere significative delle collezioni estensi.

Nel percorso espositivo una trentina di altre opere: affreschi, dipinti, bronzi di piccolo formato, trionfi da tavola, una preziosa zuccheriera in lapislazzuli.

Accompagna la mostra un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale

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