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Intersezioni 6 – Mauro Staccioli, Cerchio imperfetto – Parco Archeologico di Scolacium e MARCA di Catanzaro

Opera di Mauro Staccioli

Cerchio imperfetto” è il titolo della sesta edizione di Intersezioni, evento espositivo molto atteso la cui fama ha ormai superato i confini nazionali. La rassegna, a cura di Alberto Fiz, è realizzata al Parco Archeologico di ScolaciumRoccelletta di Borgia – (inaugurazione sabato 23 luglio 2011, alle ore 19,30) e al museo MARCA di  Catanzaro (inaugurazione domenica 24 luglio alle ore 11,00). Protagonista dell’edizione 2011 di Intersezioni  è lo scultore Mauro Staccioli. Negli spazi del museo sono di scena gli anni Settanta con una selezione di opere in cemento, mentre il Parco di Scolacium ospita una mostra monumentale con una serie di nuove installazioni realizzate per l’occasione dall’artista italiano.

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“Intersezioni 2011 – afferma Alberto Fiz –  è un ulteriore passo avanti nella realizzazione di un evento di anno in anno sempre più ambizioso. Le grandi installazioni di dieci metri d’altezza hanno richiesto una progettazione che coinvolge i principi dell’ingegneria e dell’architettura nel contesto di una mostra dove vengono sconvolti i parametri della visione. La storia e la memoria del Parco non sono più esterne ma diventano parte integrante delle opere concepite da Staccioli. Il luogo dell’archeologia e quello della contemporaneità si pongono su un piano di assoluta simultaneità. Non c’è più un prima e un dopo ma qui e ora “.

Il visitatore viene accolto da Anello Catanzaro ’11, una scultura in acciaio corten di otto metri dal peso di 12 tonnellate che, come si comprende dal titolo, l’artista ha voluto dedicare a questo evento. L’opera crea un dialogo tra lo spazio della natura e quello della storia mettendo in relazione l’uliveto con la Basilica di Santa Maria della Roccella. Uno sguardo strabico che evoca l’unitarietà del luogo: “Creare scultura”, afferma Staccioli, “significa esistere in un luogo” e questa immanenza all’interno del Parco di Scolacium passa attraverso una serie di opere monumentali da cui emerge l’essenzialità delle geometria.
Proprio la Basilica normanna, il monumento antico più imponente del parco, diventa l’occasione per un’altra installazione realizzata per l’occasione. Si tratta di Diagonale rossa, un plinto di oltre 25 metri di lunghezza in legno multistrato che attraversa lo spazio della navata sino a sfondare metaforicamente l’ogiva collocata sulla facciata anteriore. Un segno ancestrale che indica la linea dell’infinito senza per questo rinunciare alla presenza fisica e materica.
Un’altra opera particolarmente rappresentativa è Cerchio Imperfetto, immenso quadrato rosso dai lati curvi alto dieci metri che ridisegna i confini del Foro, la piazza dell’antica Minervia Scolacium, in base ad un’azione che ha lo scopo di sottoporre il luogo ad una verifica di carattere critico. Cerchio imperfetto dà il titolo all’evento e ne rappresenta il simbolo in base ad una ricerca dove si attua uno scarto tra l’ideale platonico della perfezione e la sua messa in pratica. “E’ solo attraverso l’imperfezione che il linguaggio si sviluppa – afferma Staccioli – evitando di finire congelato in una perfezione sterile e inutile”.
All’interno del Foro, invece, sono collocati tre tondi di quattro metri in cemento che sviluppano un campo d’azione di carattere sinergico determinando imprevedibili varianti all’interno di uno spazio che recupera il suo dinamismo secondo un’alternanza linguistica ricca di conseguenze.
Anche il Teatro romano attua il proprio processo di trasformazione attraverso l’inserimento di un grande arco di 15 metri che evoca il motivo semisferico dell’antica costruzione.
Da sinistra a destra, questo è il titolo dell’opera, è una scultura che s’impone come segno di interscambio, perentorio superamento di un confine in una costante relazione con il mondo. L’arco dialoga con i Prismoidi, 11 sculture, che, come scrive Staccioli, “appaiono come dadi lanciati sul tavolo in maniera casuale a definire una pluralità di orientamenti e di punti di vista in uno sconcertante assetto precario”.

Il MARCA, invece, ospita una mostra storica di Staccioli con una serie di rare sculture in cemento, modelli e disegni che focalizzano l’attenzione sugli anni Settanta, il periodo nel quale l’artista si è imposto con esperienze plastiche fortemente provocatorie e spesso aggressive destinate a fare dell’arte un elemento di contestazione nei confronti del sistema sociale.

L’evento, accompagnato da un catalogo edito da Electa, è organizzato dalla Provincia di Catanzaro Assessorato alla Cultura, con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, con il patrocinio della Regione Calabria – Assessorato alla Cultura, di Sensi Contemporanei – Ministero dello Sviluppo Economico e della Fondazione Mimmo Rotella.

Le due mostre, realizzate nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, rimarranno aperte al pubblico fino al 9 ottobre 2011.

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