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Roma | La Sardegna dei 10.000 Nuraghi. Simboli e miti dal Passato

Gravisca totale

Al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma dal 14 dicembre 2013 al 16 marzo 2014 resterà aperta al pubblico la mostra “La Sardegna dei 10.000 Nuraghi. Simboli e miti dal Passato”.

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L’esposizione è articolata in 4 sezioni.

La prima Immagini di un popolo ruota intorno ad un documentario (regia di Roberto Cretton). Le architetture, la vita quotidiana e la sfera del sacro vengono proposti con l’ausilio di suggestive scene di fiction e ricostruzioni virtuali, accompagnate da musiche anche originali, attraverso una chiave di lettura che mette l’accento soprattutto sugli aspetti sociali e sul ruolo che occupa l’Isola delle Torri, protagonista di primo piano sulla scena Mediterranea fra l’età del Bronzo e l’età del Ferro.

La seconda sezione dal titolo I Luoghi e i simboli offre uno spaccato dei luoghi della poliedrica civiltà nuragica. Un percorso geografico si dipana dal nord al sud dell’isola e interessa le numerose località che hanno restituito il simbolo di questa civiltà: manufatti in bronzo o pietra riproducono in varie dimensioni il nuraghe.

Nella terza sezione Identità e Orizzonti si intende sottolineare il ruolo del monumento quale bene riconosciuto sia oggi che nel passato. Due figure di guerrieri, un arciere e un “pugilatore”, riproducono fedelmente le grandi statue in pietra provenienti dallo straordinario complesso cultuale e funerario di Mont’e Prama. L’allestimento ricrea in scala reale interni di nuraghi, altari sormontati da spade votive, scenari ed ambientazioni in un quadro di grande suggestione.

La quarta ed ultima sezione Simboli e segni della memoria focalizza l’attenzione sulla funzione che le riproduzioni di nuraghe ebbero nel contesto di origine. Le navicelle votive con l’albero maestro conformato a torre, con animali sulle murate, sono chiaramente espressione di una narrazione e segni del potere: nuraghi in bronzo, doni cerimoniali, sono funzionali ad instaurare un’alleanza fra uomini e dei. Verranno esposte opere poco note al grande pubblico provenienti dai più importanti musei nazionali e civici della Sardegna, testimoni di un racconto mitico e della memoria culturale del popolo nuragico.

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