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Bernardino Luini e i suoi figli, mostra a Palazzo Reale di Milano

Bernardino Luini, Ragazze al bagno 1513 ‐1514 circa affresco trasportato su tavola, cm 135 x 235 Milano, Pinacoteca di Brera, Reg. Cron. 5529 Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo ©

È dedicata a Bernardino Luini (1481 – 1532) la grande mostra in programma dal 10 aprile al 13 luglio 2014 a Palazzo Reale di Milano, nelle sale del piano nobile e nella sala delle Cariatidi.

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L’esposizione, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, racconta l’intero percorso dell’artista, dalle ricerche giovanili ai quadri della maturità, con un occhio costante, da un lato, al lavoro dei suoi contemporanei (Bramantino, Lorenzo Lotto, Andrea Solario, Giovanni Francesco Caroto, Cesare da Sesto e molti altri), dall’altro, alla traiettoria artistica dei figli di Luini e in particolare del più piccolo, Aurelio.

In mostra un intero secolo di arte lombarda come tele, tavole, disegni, affreschi staccati, arazzi, sculture in legno e in marmo, codici miniati, volumi a stampa ecc.
Duecento opere provenienti soprattutto dalle raccolte milanesi, ma integrate da significativi prestiti europei e americani.

L’esposizione è articolata in dodici sezioni:
Da ragazzo, a Milano: il contesto in cui Luini si è formato a contatto con la tradizione lombarda, da Foppa a Bergognone.
Gli anni di vagabondaggio nel Veneto: i primi lavori a confronto con l’esperienza dei pittori veneti dell’entroterra, alla ricerca di nuove esperienze figurative.
Ritorno a Milano: l’ex capitale del ducato, negli anni del dominio francese, caratterizzata dalle astrazioni di Bramantino e dalla sensibilità di Andrea Solario.
La Pelucca: la villa di Gerolamo Rabia, il prototipo di una nuova decorazione d’interni dai temi sacri e profani.
Le occasioni di Bernardino: relazioni personali e lavorative con un maestro della generazione precedente, Bernardo Zenale.
L’invenzione di una formula: la messa a punto di uno stile “definitivo”.
Santa Marta: Luini in rapporto con la mistica Arcangela Panigarola e il Circolo dell’Eterna Sapienza che gravita intorno alla chiesa milanese di Santa Marta, un focolaio filofrancese.
Volti: l’abilità di Luini ritrattista tra i suoi contemporanei.
Dopo Roma: andare nell’Urbe troppo tardi e scoprire che non ti cambia la vita.
Invecchiare con successo: le grandi commissioni pubbliche e la riproducibilità delle invenzioni leonardesche.
Casa degli Atellani: ricostruita in una sala di Palazzo Reale da Piero Lissoni, questa sezione espone una rassegna di effigi dei duchi di Milano e delle loro consorti.
Una complicata eredità: nella Sala delle Cariatidi, dove la mostra trova il suo epilogo nell’ultimo scorcio del Cinquecento, va in scena la carriera di Aurelio Luini, il figlio più dotato di Bernardino, tra gli stimoli e le resistenze della Milano precocemente spagnola.

La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura ed è organizzata da Palazzo Reale insieme alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Milano e al Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, e dalla Pinacoteca Ambrosiana ed è prodotta insieme a 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group con il sostegno di Cosmit e Ford.

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