HomeIn primo pianoQuattro Veronese venuti da lontano. Le Allegorie ritrovate

Quattro Veronese venuti da lontano. Le Allegorie ritrovate

Paolo Veronese Allegoria della Navigazione: Tolomeo Los Angeles County Museum of Art (Particolare)
Paolo Veronese Allegoria della Navigazione: Tolomeo Los Angeles County Museum of Art (Particolare)

Il Palladio Museum di Vicenza, in collaborazione con il Consorzio La Venaria Reale, presenta dal 5 luglio al 5 ottobre 2014 quattro meravigliose tele di Paolo Veronese appartenute probabilmente a un palazzo pubblico veneziano e disperse già in epoca antica.

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I dipinti facevano parte di un ciclo documentato da modeste copie, tra cui le quattro oggi al Musée des Beaux-Arts di Chartres. Nel 1974 due delle quattro tele originali, emerse all’improvviso sul mercato antiquario, furono acquistate dal Los Angeles County Museum of Art. Le due ancora mancanti all’appello sono state scoperte nei mesi scorsi in una villa di proprietà pubblica sul Lago Maggiore.

Il Los Angeles County Museum of Art ha concesso in prestito al Palladio Museum i propri due dipinti, per affiancarli alle due nuove scoperte. I quattro capolavori, di dimensioni imponenti (circa 200 per 110 centimetri), raffigurano tutti figure allegoriche: tre sapienti antichi con in mano strumenti per la misurazione della terra e del cielo, e una donna, allegoria della Scultura. Le tele ornavano un palazzo pubblico veneziano, e furono realizzate intorno al 1553 in un momento cruciale nell’attività del giovane Veronese, quando – poco più che ventenne – entra in contatto con Palladio e Daniele Barbaro. Con essi, negli anni a seguire, sarà protagonista della creazione di una delle più stupefacenti imprese architettoniche e decorative del Cinquecento veneto: la Villa Barbaro di Maser.

La mostra, curata da Giovanni Agosti, Guido Beltramini e Vittoria Romani, accanto alle tele veronesiane ricostruirà quanto è possibile raccontare della storia collezionistica dei due dipinti ritrovati a Verbania Pallanza. Esse pervennero nella celebre Villa San Remigio, costruita in occasione del matrimonio che nel 1896 coronò la contrastata storia d’amore fra il marchese partenopeo Silvio della Valle di Casanova e Sophie Browne, pittrice e scultrice di origini irlandesi. I due, che erano cugini, raccolsero nella villa una straordinaria collezione d’arte e la circondarono con un complesso di giardini tematici affacciati sul lago Maggiore, di sapore romantico e passatista, che attrasse personaggi come Umberto Boccioni e Bernard Berenson. Per evocare tale contesto in mostra a Vicenza, accanto a preziose immagini d’epoca, saranno presentati due splendidi dipinti che Umberto Boccioni realizzò durante il soggiorno in Villa San Remigio: il “Paesaggio” e il “Paesaggio (con montagne e lago)”, entrambi del 1916, oggi di proprietà privata.

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