Alla Galleria Biffi Arte di Piacenza dal 3 settembre al 5 ottobre 2014 è in programma la mostra “Mario Sironi. Una collezione speciale. La raccolta di Cristina Sironi e Rudolph Klien”, a cura di Elena Pontiggia.
In esposizione le opere provenienti dalla raccolta della sorella maggiore dell’artista e di suo marito, il chimico inglese Rudolph Klien, che di Sironi fu tra i primi mecenati. La collezione, che comprende circa sessanta opere tra dipinti, disegni, acquerelli, incisioni, documenta quasi tutte le stagioni sironiane, ma è di straordinario interesse soprattutto per alcuni inediti giovanili, che mostrano anche alcune sue direzioni di ricerca finora sconosciute.
La mostra muove da due vere “chicche”: un Paesaggio del 1899, dipinto da Sironi quando aveva solo quattordici anni e l’altrettanto inedito Ars et Amor, 1901, un ex libris di sapore simbolista che l’artista sedicenne eseguì per la madre Giulia. Seguono il massimo capolavoro del periodo divisionista di Sironi, Madre che cuce, 1905-6, e il famoso Autoritratto del 1910.
Un gruppo di lavori futuristi, caratterizzati da quella potente solidità architettonica che sarà una costante di tutta la pittura sironiana, e talvolta anche da un colore acceso, che invece rimarrà ineguagliato nella sua ricerca; una serie di ritratti, dipinti e illustrazioni del tempo di guerra, tra cui la suggestiva Scena di guerra e le tavole per la rivista di trincea “Il Montello”, 1918; i ritratti a puntasecca di Margherita Sarfatti, Ada Negri, Bontempelli, realizzati da Sironi nel 1916, quando era ospite della Sarfatti nella sua casa di Cavallasca sulle colline comasche; alcune vignette per “Il Popolo d’Italia”, il quotidiano di Mussolini.
Il percorso espositivo si chiude infine con alcune opere degli anni venti, tra cui un inedito Paesaggio urbano del 1920; il disegno Nudo di donna con bicchiere del 1922-23 (amatissimo dalla Sarfatti, che lo scelse per documentare Sironi nel saggio Segni colori e luci del 1925); numerosi ritratti di famiglia, come quelli di Cristina, di Klien e della loro figlioletta Gladys (1922); l’imponente Lago del 1926, e vari disegni e tempere che testimoniano la ricerca di Sironi nell’ambito della pittura murale degli anni trenta.
In occasione della mostra, la Galleria Ricci Oddi di Piacenza esporrà al pubblico la Testa di giovane eseguita da Sironi negli anni immediatamente precedenti il secondo conflitto mondiale e presente nelle collezioni del Museo dal 1967.