Goltzius & the Pelican Company, l’ultimo film di Peter Greenaway, è in programma a marzo presso lo Spazio Oberdan di Milano.
Nella pellicola, presentata dalla Fondazione Cineteca Italiana e da Lo Scrittoio, Greenaway sperimenta tutte le forme espressive frequentate nell’arco della sua carriera: video arte, pittura, teatro, musica e architettura si fondono in un’opera che è un affresco dell’epoca che stiamo vivendo, nella quale – secondo il Maestro – abbiamo una nuova trinità: smartphone, laptop e videocamera.
In programma altri capolavori come I misteri del giardino di Compton House, il film che ha rivelato Greenaway al pubblico internazionale, e poi Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante, Giochi nell’acqua e L’ultimo tempesta – Prospero’s book, incredibile adattamento dell’opera shakespeariana.
A completare la panoramica sull’autore anche Il ventre dell’architetto, quarto film di Greenaway con un protagonista truculento alla Welles, I racconti del cuscino e Nightwatching, in concorso a Venezia (2007), una storia che appassiona e incanta, un cinema che si fa pittura allestendo un autentico episodio della vita di Rembrandt.