HomeFotografiaEl Greco, architetto di altari. Fotografie di Joaquín Bérchez

El Greco, architetto di altari. Fotografie di Joaquín Bérchez

El Greco Illescas (Toledo), chiesa dell'Ospedale della Carità (1588-1600), fronte verso la cappella maggiore, 2011 stampa inkjet con inchiostri pigmentati
El Greco Illescas (Toledo), chiesa dell’Ospedale della Carità (1588-1600), fronte verso la cappella maggiore, 2011 stampa inkjet con inchiostri pigmentati

Il Palladio Museum di Vicenza, in occasione del quarto centenario della morte di Doménikos Theotokópoulos detto “El Greco“, presenta una mostra fotografica che intende restituire un capitolo molto importante dell’attività artistica del grande pittore rinascimentale: il suo lavoro come architetto nell’arte del retablo, ovvero nella progettazione di altari. Le foto in mostra sono di Joaquín Bérchez, uno tra i più noti storici dell’architettura spagnoli ma da molti anni anche fotografo professionista.

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El Greco, formatosi prima a Creta e poi a Venezia e Roma, nel 1577 si trasferì a Toledo. Nella città spagnola il sistema di produzione delle immagini era ben diverso da quello italiano e l’artista realizzava non solo i dipinti ma anche i grandi altari che li incorniciavano, i retablos appunto. Insieme al figlio Manuel, si occupò dell’intaglio, dell’assemblaggio e della doratura degli elementi architettonici per le pale.
A Toledo El Greco si fece notare per lo stile personale, per un particolare gusto nell’uso dell’oro brunito, eredità dei primi anni di formazione trascorsi a Creta. Le architetture di avanguardia conosciute durante i soggiorni a Venezia e Roma (in particolare quelle di Andrea Palladio e di Michelangelo) furono reinterpretate da El Greco e adattate agli usi e ai modi dell’architettura spagnola e soprattutto di Toledo.

La mostra vuole, pertanto, mostrare il ricco e complesso dialogo tra i dipinti di El Greco e le loro “cornici”: da intendersi non limitatamente agli altari che li contenevano ma anche alle architetture in cui questi erano inseriti. Joaquín Bérchez, grazie alla sua peculiare strategia fotografica e a un uso sofisticato del particolare e del frammento, ci svela la profonda conoscenza del linguaggio architettonico utilizzato da El Greco nei suoi retablos e i valori plastici che lo definiscono.

La mostra resterà aperta al pubblico dal 28 febbraio al 14 giugno 2015.

 

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