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Claude Monet in mostra alla GAM di Torino

Monet, La Pie (La Gazza, 1868-1879), olio su tela; 89x130 cm; inv. RF 1984 164 - Paris, Musée d’Orsay © RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Monet, La Pie (La Gazza, 1868-1879), olio su tela; 89×130 cm; inv. RF 1984 164 – Paris, Musée d’Orsay © RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski

Una mostra monografica dedicata al grande maestro francese Claude Monet, con i capolavori dalle Collezioni del Musée d’Orsay, è allestita al primo piano della GAMGalleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, nella sala dell’Exhibition Area, e aperta al pubblico dal 2 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016 (prorogata al 14 febbraio 2016).

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Il Musée d’Orsay, che conserva la più importante collezione di opere di Claude Monet, ha concesso oltre quaranta capolavori, per dare vita a una speciale rassegna che documenta l’attività del maestro, testimoniando alcuni dei momenti più significativi del suo lungo e complesso percorso artistico.

A rendere la mostra di eccezionale interesse è la concessione di prestiti di diverse opere mai prima presentate in Italia: un esempio su tutti è quello del grande frammento centrale de Le déjeuner sur l’herbe, opera capitale nel percorso di Monet per la precoce affermazione di una nuova, audace concezione della pittura en plein air e come passaggio cruciale per giungere all’Impressionismo.

Per meglio contestualizzare questa straordinaria presenza, cui si lega anche il ritratto a figura intera di Madame Louis Joachim Gaudibert, sono stati selezionati due nuclei di dipinti che documentano i luoghi che accolsero le fasi decisive della sua ricerca, da un lato gli studi dei riflessi della luce sull’acqua ad Argenteuil, dall’altro quelli legati al soggiorno di Vétheuil, che riprendono nello studio della resa luminosa della neve il precoce motivo de La pie (La gazza), anch’essa esposta.

Tra le opere rare poste in apertura di percorso è il trittico composto dal banchiere Ernest May, precoce collezionista degli Impressionisti e generoso sostenitore delle collezioni pubbliche francesi. Egli volle porre al centro della composizione il dipinto di Camille Pissarro, Entrée du village de Voisins, affiancandolo a sinistra da L’île Saint-Denis di Alfred Sisley e a destra da Bateaux de plaisance di Claude Monet, tre opere eseguite tutte nel 1872, una consacrazione degli artisti che egli considerava i padri del movimento.

La mostra documenta, proprio a partire da opere capitali come Le déjeuner sur l’herbe, momenti decisivi del percorso di Monet sino al 1886, anno in cui l’artista realizza l’emblematica figura intrisa di luce dell’Essai de figure en plein air Femme à l’ombrelle tournée vers la droite, affiancando ad essa capolavori come La rue Montorgueil, à Paris. Fête du 30 juin 1878, con l’immagine delle bandiere che si sfaldano nella luce parigina o Les villas à Bordighera (1884) che restituisce gli sfolgoranti colori che egli registra nel suo primo soggiorno nella Riviera ligure.

Ad evocare la ricchezza dell’ultima parte della produzione dell’artista sono altre presenze d’eccezione come le due straordinarie versioni della Cattedrale di Rouen: Le portail, temps gris e Le portail et la tour Saint-Romain, plein soleil: qui il gioco di scelte cromatiche quasi antitetiche rimanda alla messa a punto di serie e ripetizioni che egli compone tra gli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, mentre in Londres, le Parlement, l’architettura monumentale del parlamento inglese è ormai pressoché dissolta nella luce.

L’esposizione consente dunque di mettere a fuoco alcuni tratti decisivi della complessa evoluzione del percorso artistico di Monet, evidenziando la varietà e qualità della sua tecnica pittorica, concentrando lo sguardo su temi e innovative soluzioni che ne fanno uno dei padri indiscussi dell’arte moderna.

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