La GAM Manzoni Centro Studi per l’Arte Moderna e Contemporanea di Milano ospita, dal 18 marzo al 26 giugno 2016, una mostra dedicata a Mosè Bianchi (Monza, 1840 – 1904).
Considerato uno dei più importanti pittori lombardi del XIX secolo, l’artista seppe immortalare sulle sue tele il fascino della Milano del suo tempo.
Le sue opere arricchiscono le raccolte dei principali musei milanesi come la Galleria d’Arte Moderna, la Pinacoteca di Brera, la Pinacoteca Ambrosiana e le Gallerie d’Italia e sono la testimonianza dell’interesse collezionistico nei suoi confronti che affonda le proprie radici nella borghesia di fine Ottocento.
Curata da Enzo Savoia e da Francesco Luigi Maspes, l’esposizione ripercorre le tappe fondamentali della carriera del pittore monzese attraverso la selezione di trenta capolavori – alcuni dei quali mai esposti in pubblico – provenienti da prestigiose collezioni private, privilegiando le opere eseguite a Milano tra il 1865 e il 1895 circa.
Il nucleo centrale è dedicato alle vedute della Milano dell’epoca con opere come Uscita dalla chiesa, Milano di notte, La darsena di Porta Ticinese, Le colonne di San Lorenzo, Il Carrobbio; la mostra prosegue poi con quadri di genere come Il maestro di scuola, Saltimbanchi, La dama del pappagallo, Maternità, La pittrice, a tema storico/allegorico (Studio per la Guerra) e vedute di Venezia e di Chioggia (Marina a Chioggia, Il Molo a Chioggia).
Accompagna la mostra un catalogo pubblicato da GAMManzoni edizioni con un saggio introduttivo di Nicoletta Colombo e un testo di Elisabetta Staudacher sui rapporti tra il pittore e le realtà culturali cittadine.