È dedicata a Pietro Ruffo la mostra personale che dal 3 aprile al 10 luglio 2016 rimarrà aperta al pubblico a Catania, nella sede della Fondazione Puglisi Cosentino.
L’esposizione, a cura di Laura Barreca, riunisce una sequenza di opere di grandi dimensioni realizzate dall’artista romano dal 2005 ai giorni nostri.
Essa va a comporre una sorta di viaggio visivo sul concetto universale di libertà o dei principi liberali nella storia politica dei continenti, attraverso i temi della colonizzazione, delle divisioni culturali, sociali, religiose da cui scaturiscono antichi e irrisolti conflitti tra i popoli del mondo.
Conosciuto per le sue grandi mappe delle nazioni, su cui schiere di libellule intagliate a mano e fermate con migliaia di spilli rappresentano l’idea della libertà, Pietro Ruffo concepisce un percorso espositivo che guida il visitatore al riconoscimento di alcuni “padri-ispiratori” del pensiero liberale e costituzionale: tra loro il politologo inglese Isaiah Berlin, cui l’artista dedica nel 2010 la serie di grandi ritratti I sei traditori della libertà, in mostra a Catania.
Ma anche poeti come il libanese Khalil Gibran, cui è dedicata l’opera Liberty House (2011): una piccola costruzione architettonica che vuole affermare il concetto che si è davvero liberi solo se il desiderio di ricercare la libertà diventa pratica quotidiana e interiore.
Ad apertura e chiusura della mostra, l’opera The Colours of Cultural Map (2015), commissionata da Luciano Benetton per il progetto Imago Mundi, un grande atlante dei paesi del mondo e delle differenze che uniscono i popoli; e SPAD SVII, commissionata dalla Galleria nazionale d’arte Moderna di Roma, un biplano di dimensioni reali realizzato interamente in legno e carta.
La mostra “Pietro Ruffo. Breve storia del resto del mondo” è promossa dalla Fondazione Puglisi Cosentino con la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo ed è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale.