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Mario Cresci. Interazioni con la Pietà Rondanini di Michelangelo

Mario Cresci - In aliam figuram mutare - Interazioni con la Pietà Rondanini di Michelangelo
Mario Cresci – In aliam figuram mutare – Interazioni con la Pietà Rondanini di Michelangelo

Al Castello Sforzesco di Milano fino al 25 settembre 2016 è aperta al pubblico la mostra del fotografo Mario Cresci “In aliam figuram mutare. Interazioni con la Pietà Rondanini di Michelangelo”.
L’esposizione si snoda attraverso diverse fasi progettuali che corrispondono, ognuna, a gruppi di immagini realizzate da Cresci sulla Pietà Rondanini, ripresa nello storico allestimento della Sala degli Scarlioni e successivamente nelle nuove prospettive offerte dal nuovo allestimento nell’Ospedale Spagnolo.
Non solo interpretazione di una scultura, dunque, ma creazione personalissima dell’autore che attraverso il progressivo avvicinamento all’opera d’arte – indagata, osservata, scrutata per tre lunghi anni – ha stabilito un intenso confronto con tematiche tra le più attuali e drammatiche della società contemporanea.

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In occasione dell’esposizione, Mario Cresci ha donato al Civico Archivio Fotografico di Milano una serie di quaranta stampe fotografiche relative all’intero progetto, contribuendo così a incrementare il considerevole e importante patrimonio dell’Istituto.

Mario Cresci (Chiavari, 1942) è autore di opere eclettiche caratterizzate da una libertà di ricerca che attraversa il disegno, la fotografia, l’esperienza video, le installazioni. È tra i primi autori in Italia ad applicare la cultura del progetto coniugandola alla sperimentazione sui linguaggi visivi, attribuendo alla funzione del mezzo fotografico una valenza opposta a quella di conferma di veridicità del reale.
Le capacità di analisi della percezione visiva, della forma e della fenomenologia del pensiero artistico, acquisite al Corso Superiore di Industrial Design di Venezia, si confrontano subito, tra la fine degli anni Sessanta e per tutto il decennio successivo, con l’esperienza del lavoro sul campo nelle regioni del Mezzogiorno italiano all’interno di un gruppo di ricerca formato da urbanisti, architetti ed economisti nell’ambito della Facoltà di Architettura di Venezia.
Innumerevoli le sue esposizioni personali e la partecipazione a collettive, tra cui alcune edizioni della Biennale di Venezia e la presenza di sue opere nei musei, tra cui il MoMA di New York, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Ha diretto l’Accademia Carrara di Bergamo dal 1991 al 2000, insegnato all’Accademia di Brera dal 2004 al 2011 e in altre scuole e istituti italiani, come lo IED e il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi L’Orientale di Napoli, l’Università degli Studi di Parma. Attualmente insegna all’ISIA di Urbino e alla Fondazione Fotografia di Modena. Risiede e lavora a Bergamo.

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