È dedicata al rapporto intenso e proficuo che lo scrittore ucraino Nikolaj Gogol’ ebbe con la Città eterna, dove visse dal 1837 al 1846, la mostra che dal 4 luglio al 4 settembre 2016 è aperta al pubblico a Roma, alla Casina delle Civette, Musei di Villa Torlonia. “La patria della mia anima” la definiva il celebre drammaturgo.
In esposizione opere di due artiste conterranee dello scrittore: una raccolta di 17 acquarelli di Alla Zarvanytska e 22 pitture su vetro realizzate da Valentina Vinogradova. I lavori illustrano sprazzi della intensa “vita romana” di Gogol’, poco conosciuti, ma fondamentali nella formazione artistica e umana del letterato.
È nella casa di via Sistina 126, dove visse a lungo, che scrisse una delle sue opere più famose, Le anime morte. Ma molte altre ancora sono le tracce che Nikolaj Gogol’ ha lasciato nella Capitale. Le si ritrovano nelle tre case dove ha abitato o nel famoso Caffè “Greco”, che frequentava abitualmente. Quanto Roma lo abbia affascinato e conquistato lo si vede nell’amorevole descrizione degli antichi monumenti nelle lettere indirizzate alla madre e agli amici.
La mostra allestita alla Casina delle Civette restituisce la ricchezza della visione artistica della “Città eterna gogoliana” mostrando la verità delle parole dell’artista: «Di Roma ti innamori molto lentamente, un po’ per volta, ma se accadrà, sarà per tutta la vita…».
Nell’opera di Alla Zarvanytska, artista-acquarellista e architetto, si riconoscono famosi monumenti di Roma e anche scorci meno noti della Capitale, riproposti con la sensibilità e con lo sguardo del Nikolaj Gogol’ “romano”.
Valentina Vinogradova – giornalista, scrittrice, autrice del libro Indirizzi romani di Gogol’, artista in vetrofusione e pittura su vetro, “racconta” su frammenti di vetro colorato la presenza dello scrittore nella Capitale.
La mostra è promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è realizzata con il patrocinio dell’ambasciata dell’Ucraina.