Palazzo delle Meridiana di Genova ospita, dal 10 febbraio al 4 giugno 2017, una mostra dedicata a Sinibaldo Scorza, caposcuola della pittura genovese del Seicento.
In esposizione circa trenta dipinti di Scorza, una ventina tra disegni e miniature, nonché un volume manoscritto con l’albero genealogico della famiglia miniato dal pittore stesso.
Alle sue opere sono affiancate una trentina di opere degli artisti fiamminghi e genovesi del suo tempo, per ricostruire il contesto da cui è scaturita la sua arte singolare: il maestro Giovanni Battista Paggi, i fratelli Bernardo e Giovanni Battista Castello, Jan Roos, Jan Wildens, i fratelli De Wael; e poi Giovanni Bendetto Castiglione detto il Grechetto, Antonio Maria Vassallo, Antonio Travi e Pieter Mulier detto il Tempesta.
La mostra, curata da Anna Orlando, è divisa in 5 sezioni tematiche: “Gli esordi di un pittore aristocratico”, “ Dal vero al sacro”, “ Favole e miti”, “ La scena di genere fiammingo-genovese”, “Paesi incantati”.
La sala centrale presenta accostati l’uno all’altro meravigliosi dipinti con la favola di Orfeo e quella di Circe, realizzati più volte da Scorza e da altri artisti fiamminghi e genovesi del Seicento per un suggestivo gioco di confronti e rimandi visivi.
Spettacolare anche la seconda sala del percorso affollata di animali, o l’ultima, con fiabeschi paesaggi innevati. Per finire con una vetrina dedicata a l’eccezionale presentazione di un presepe realizzato da Sinibaldo Scorza con sagome miniate su carta a tempera e acquerello.
Accanto al cinquecentesco Palazzo della Meridiana, i Musei di Strada Nuova ospitano nelle stesse date una ricca sezione grafica curata da Piero Boccardo e Margherita Priarone, esponendo tutti i suoi disegni conservati nel Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso: una trentina già noti e altrettante nuove acquisizioni individuate tra gli anonimi.
La mostra gode dei patrocini di Regione Liguria e del Comune di Genova e del Comune di Voltaggio (AL).
Animalista straordinario e sublime narratore quando inscena i miti di Circe, Orfeo o Didone, narrati come fiabe nella natura della sua campagna ligure-piemontese Sinibaldo Scorza (Voltaggio, 1589 – Genova, 1631) lavora moltissimo, specie con matita e penna.
La sua attività si svolge nel paese natale, Voltaggio, prima del trasferimento a Genova intorno al 1604; a Torino come pittore di corte per Carlo Emanuele I di Savoia dal 1619 al 1625; in esilio per sospetto tradimento negli anni della guerra tra Genova e i Savoia nel 1625-1627, si reca a Massa e a Roma; nuovamente a Genova dal 1627 fino alla morte, avvenuta quando ha solo 41 anni, nel 1631.