Negli spazi del piano nobile dell’antica Stamperia d’arte Busato di Vicenza è allestita, fino al 19 novembre 2017, la mostra “ Architettura è utopia. Stanze di Elio Armano ”, a cura di Guido Beltramini, Paolo Coltro, Stefania Portinari.
L’esposizione presenta una successione di ambienti site specific creati per l’affascinante palazzo del centro storico, disponendo in una sequenza preziosa e poetica i principali temi della sua produzione artistica. L’impostazione antologica è condotta dalla fascinazione che i temi dell’architettura e dell’utopia hanno avuto sulla sua formazione e sul suo impegno civile, ma è intesa anche essa stessa come un’infilata di “piccoli paesaggi”, in cui mostrare sogni e ispirazioni provenienti sia dal mondo naturale che da luoghi immaginari.
Ideata come un omaggio alla città di Palladio, la mostra offre una sequenza di sale che diventano un’esperienza di sorprese visive, come fossero ora dei ritrovamenti archeologici di civiltà scomparse, ora progetti futuribili o atemporali in cui l’assenza della figura umana deve portare a meditare ancora più profondamente sul potere che hanno le scelte decisionali della politica e della società.
Dai Giardini in scatola, che richiamano l’incanto della natura ma anche l’illusione di un paradiso che rischia di essere perduto, alle Quinte di bronzo nero che si presentano come monolitiche costruzioni delle mente; dai conici Paesaggi emersi dal mare alla ricostruzione di una parte dello studio di Armano, come fosse una stanza magica: le prime quattro “ Stanze di Elio Armano ” conducono il visitatore alla scoperta di un viaggio emozionale che evoca elementi di storia dell’arte e dell’architettura, aspirazioni collettive e utopie di personaggi visionari. Fino a una sorprendente quinta sala finale, la Città, dove si ricompongono i suoi appunti visivi e le sue creazioni più recenti.
“Architettura è utopia. Stanze di Elio Armano” tratta con delicatezza ma incisività argomenti importanti come il consumo del suolo e il valore dell’urbanistica, ma anche della poesia dei materiali – in particolare della ceramica e del bronzo – e delle piccole cose quotidiane.