La Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano ospita, fino al 20 dicembre 2017, la personale dell’artista francese Bruno Botella.
L’iniziativa chiude il ciclo delle tre Project Room 2017, il cui progetto scientifico è curato da Simone Menegoi.
In esposizione una selezione di opere di Bruno Botella realizzate tra il 2012 e il 2017.
Caratterizzato da uno spirito fortemente sperimentale – sia per l’utilizzo di materiali e tecniche inediti, sia per l’attenzione spesso dedicata più al processo che al risultato – il lavoro di Botella è uno dei più originali emersi sulla scena francese negli ultimi anni.
Focalizzato sulla scultura, Bruno Botella ne sovverte e reinventa i processi tradizionali, con risultati in cui entrano in egual misura provocazione, humour e una sottile vena di crudeltà.
Fra le opere esposte, Qotrob (2012), una plastilina mescolata a sostanze psicotrope, in grado di dare allucinazioni a chi tentasse di plasmarla; Prognosticator (2017), una scultura immersa in un acquario pieno di sanguisughe, che Botella ha modellato nutrendo al tempo stesso gli animali con il proprio sangue; Oborot (2012), ovvero un calco in silicone della testa dell’artista a cui sono rimasti attaccati i suoi stessi capelli, sorta di bizzarro e incruento “scalpo”.
Bruno Botella (1976) vive e lavora a Parigi. Fra le mostre recenti, si ricordano Scénario fantôme, Frac Normandie Caen (2017); Your memories are our future, Palais de Tokyo hors-les-murs, Zurigo; En haine nue débâchée (et si cons mes deux lits huent ce jet) e le personali Dormir à l’envers (chugging along with a funnel of steam), Galerie Samy Abraham, Parigi (2017); Bruno Botella, CAN, Neuchâtel (2017); Palais de Tokyo, Parigi (2015).