Esporrà per la prima volta in Italia, alla Reggia di Caserta, dal 27 marzo 2017 al 4 giugno 2018, Kyle Thompson, giovane star della fotografia statunitense.
Ventiseienne, ha all’attivo mostre in molti Paesi, pubblicazioni e Premi, tra cui due edizioni del Photo of the Day di Vogue Italia.
La fotografia di Kyle Thompson è concettuale: persone, spesso lui stesso, e luoghi concorrono a mettere in scena storie, situazioni apparenti, surreali, oniriche.
Giovanissimo si allontana dai sobborghi di Chicago, dov’è cresciuto, per andare alla scoperta di luoghi dove l’umano non è o non è più presente: case abbandonate, foreste vuote, fiumi, laghi. Popola questi luoghi di sé, traendone spesso autoritratti surreali. Interviene sulla scena con acqua, fumo, effetti di luce e con oggetti della sua quotidianità o della sua storia.
Parlando di questi suoi autoritratti d’inizio, l’artista ricorda: “Necessitavo di un modo per incanalare le mie emozioni. Sentivo che gli autoritratti le esprimevano. Senza dover ricorrere alle parole. Avevo una terribile difficoltà nel rapportarmi con le persone, quindi ho finito per usarmi in quasi tutte le mie foto, passando parecchie ore ogni giorno nel girovagare da solo attraverso foreste vuote facendomi autoritratti grazie al timer delle mie fotocamere”.
La ricerca di ambienti e di sensazioni lo ha poi spinto in molti altri contesti, sino a condurlo nell’Est Europa, alla ricerca dei luoghi dei suoi antenati.
Nell’ultima serie di foto Ghost Town (2015) Kyle esplora una città abbandonata e inondata; frammenti di vita e ricordi d’infanzia si fondono in scatti malinconici e introspettivi in cui l’acqua, che avvolge la città, rappresenta la depressione infantile del giovane e rappresentano l’unico mezzo in grado di alterare e deformare la realtà fino a farci riconoscere in essa. Come in un viaggio onirico Kyle ci guida tra le ombre, le luci e l’anima di questi luoghi, apparentemente vuoti ma ricchi di ricordi di chi li ha vissuti e di chi per la prima volta li esplora.
Delicate ma forti allo stesso tempo, le fotografie di Kyle sono in grado di lasciarci senza fiato. Nonostante la loro natura surreale, queste immagini – raccolte nel suo Somewhere Else – ci parlano di emozioni vicine e reali in cui è facile rivedersi, e così conoscersi e capirsi di più.
Per Caserta, Kyle Thomson ha dato vita ad un progetto specifico. La mostra ideata per la Reggia esplora – afferma la curatrice Gabriela Galati – «il contesto e l’ambiente che circondano le sue immagini».
«L’artista è interessato al rapporto tra ambiente urbano e natura: abitando in una grande metropoli americana, avverte l’urgenza di ricercare spazi naturali, non-antropizzati per creare il suo lavoro. Thompson considera lo spazio naturale come una sorta di palcoscenico in cui un leggero spostamento dell’obiettivo della camera distruggerebbe l’illusione creata e metterebbe in luce il vero contesto della scena. Il progetto da lui ideato per questa esposizione mira a dare un altro sguardo sul rapporto tra spazio urbano e natura. Di conseguenza – continua la curatrice della mostra-, le immagini sono concepite in dittici: una di maggiori dimensioni sarà sempre un autoritratto dell’artista immerso in questi spazi naturali all’interno di aree urbane, l’immagine più piccola invece sarà quella che romperà l’illusione e farà vedere il vero ambiente in cui questa “natura” è immersa. L’interesse è quello di mettere in evidenza non solo come la città cambia la natura, ma anche come alcune, anche se piccole, porzioni di natura riescono a mantenersi immutabili».
La mostra, dal titolo “Kyle Thompson. Open Stage” è in programma dal 27 marzo 2017 al 4 giugno 2018 ed è promossa dalla Reggia di Caserta in collaborazione con la galleria aA29 Project Room, Milano/Caserta e gode del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e del Comune di Caserta.
L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo bilingue.