HomeFotografiaGli scatti di Fulvio Roiter alla Casa dei Tre Oci di Venezia

Gli scatti di Fulvio Roiter alla Casa dei Tre Oci di Venezia

Fulvio Roiter, Venezia, Fondamenta delle Zattere, 1975 © Fondazione Fulvio Roiter
Fulvio Roiter, Venezia, Fondamenta delle Zattere, 1975 © Fondazione Fulvio Roiter

È dedicata a Fulvio Roiter, scomparso il 18 aprile 2016, la mostra che dal 16 marzo al 26 agosto 2018 resterà aperta al pubblico a Venezia, alla Casa dei Tre Oci.

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L’esposizione, dal titolo ” Fulvio Roiter. Fotografie 1948-2007 “, presenta 200 fotografie, per la maggior parte vintage, che raccontano l’intera vicenda artistica del fotografo veneziano.

Partendo dalle origini e dal caso che hanno determinato i primi approcci di Fulvio Roiter alla fotografia, nel pieno della stagione Neorealista, il percorso racconta gli immaginari inediti e stupefacenti che rappresentano Venezia e la laguna, ma anche i viaggi a New Orleans, Belgio, Portogallo, Andalusia e Brasile.
Ne derivano 9 sezioni, ciascuna espressione di uno specifico periodo della vita e dello stile di Roiter: L’armonia del racconto; Tra stupore e meraviglia: l’Italia a colori; Venezia in bianco e nero: un autoritratto; L’altra Venezia; L’infinita bellezza; Oltre la realtà; Oltre i confini; Omaggio alla natura; L’uomo senza desideri.
Il percorso espositivo, quindi, scandisce le tappe di una vita interamente dedicata alla fotografia e alla ricerca di quei luoghi dell’anima che ne hanno ispirato la poetica, assumendo come unico punto di riferimento la pura e sincera passione, vissuta dall’autore tra scenari di viaggi, scoperte e amori incondizionati.

L’allestimento si arricchisce di videoproiezioni, ingrandimenti spettacolari e una ventina di libri originali, che, oltre a visualizzare in pagina l’opera di Fulvio Roiter, restituiscono anche la vastità di contributi critici dei tanti autori che hanno scritto sul suo lavoro, tra cui Andrea Zanzotto, Italo Zannier, Alberto Moravia, Ignazio Roiter, Fulvio Merlak, Gian Antonio Stella, Roberto Mutti, Giorgio Tani, Enzo Biagi.
Non manca il ricordo della moglie Lou, riferito a quel primo incontro in Belgio, che fu la nascita di un rapporto umano e professionale lungo quarant’anni.

La mostra, accompagnata da un catalogo bilingue Marsilio Editori, è promossa dalla Fondazione di Venezia in partenariato con la Città di Venezia ed è curata da Denis Curti.

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