HomeMostre ed EventiEdoardo Tresoldi, l'istallazione Sacral al Museo della Scienza di Milano

Edoardo Tresoldi, l’istallazione Sacral al Museo della Scienza di Milano

Edoardo Tresoldi Sacral © Fabiano CaputoIl Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano da giovedì 10 aprile 2018 accoglie nei propri spazi un’installazione di Edoardo Tresoldi.

Sacral riunisce alcuni tratti che caratterizzano l’opera dell’artista: il linguaggio della trasparenza capace di tessere nello spazio qualcosa che non c’è; i riferimenti ai maestri rinascimentali e agli elementi architettonici classici come archi, colonne e cupole; l’utilizzo della rete metallica per dare forma a una nuova dimensione in dialogo con luce, agenti atmosferici e ambiente circostante.

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A differenza dell’architettura convenzionale che racchiude lo spazio restituendo un paesaggio modificato dall’uomo, Sacral si colloca fuori dal tempo e offre al fruitore uno spazio senza riferimenti, puro ed etereo, in cui sperimentare un’estetica nuova con codici architettonici innovativi e visionari da scoprire e vivere.

Sacral è un’occasione unica per il Museo di ricordare ai propri visitatori la natura storica degli edifici che lo ospitano, luoghi un tempo dedicati alla spiritualità che nel corso degli anni lo hanno trasformato da convento benedettino a monastero olivetano, da ospedale a caserma militare, fino alla definitiva inaugurazione come Museo nel 1953.
Una sorta di tributo alle architetture che non esistono più e agli spazi capaci di adattarsi alle trasformazioni.

L’installazione di Edoardo Tresoldi riesce a dare tridimensionalità alla missione del Museo: raccontare il passato, interpretare la contemporaneità con nuovi linguaggi e strumenti, proiettarsi verso nuove dimensioni, in un continuo mutare e interagire con ciò che lo circonda.

La scultura sarà esposta nei giardini del Museo fino a settembre 2018.

Edoardo Tresoldi cresce a Milano dove, all’eta` di 9 anni, inizia a sperimentare tecniche e linguaggi artistici differenti sotto la guida del pittore Mario Straforini. Nel 2009 si trasferisce a Roma e inizia a lavorare in diversi ambiti. Cinema, musica, scenografia e scultura gli forniscono una visione eterogenea delle arti e diventano una piattaforma per la sperimentazione.
Dal 2013 realizza interventi nello spazio pubblico, focalizzando la sua ricerca sul genius loci e lo studio degli elementi del paesaggio. Le sue opere sono state inserite in spazi pubblici, contesti archeologici, festival di arte contemporanea, festival musicali e mostre collettive.
Nel 2016 realizza, in collaborazione con il MIBACT, il restauro della Basilica paleocristiana Santa Maria di Siponto (FG), una convergenza unica tra arte contemporanea e archeologia.
Nel gennaio 2017 viene incluso da Forbes tra i 30 artisti under 30 più influenti d’Europa.

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