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Impressionismo e avanguardie. A Milano capolavori dal Philadelphia Museum of Art

Pierre-Auguste Renoir, Ragazza che fa il merletto, ca. 1906, olio su tela, 56.5 x 46.7 cm, Philadelphia Museum of Art, Collezione Louis E. Stern, 1963 - Mostra Impressionismo e avanguardie
Pierre-Auguste Renoir, Ragazza che fa il merletto, ca. 1906, olio su tela, 56.5 x 46.7 cm, Philadelphia Museum of Art, Collezione Louis E. Stern, 1963 – Mostra Impressionismo e avanguardie

Nelle sale di Palazzo Reale, a Milano, dall’ 8 marzo al 2 settembre 2018 resterà aperta al pubblico la mostra “ Impressionismo e avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art”.

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In esposizione una selezione di 50 capolavori provenienti da uno dei più importanti e storici musei americani, un’occasione unica per ammirare opere dei più grandi pittori a cavallo tra Ottocento e Novecento nel loro periodo di massima espressione artistica.
Philadelphia è stata la capitale del collezionismo d’arte dalla metà dell’Ottocento e l’esposizione vuole essere il racconto di una storia che ha visto protagonista il suo museo e i collezionisti che hanno contribuito al suo arricchimento.

Opere di artisti celeberrimi come Pierre Bonnard, Paul Cézanne, Edgar Degas, Edouard Manet, Paul Gauguin, Claude Monet, Vincent van Gogh, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir fino alle sperimentazioni di Georges Braque, Vasily Kandinsky, Paul Klee, Henri Matisse, Marc Chagall, Constantin Brancusi, Pablo Picasso, passando per il surrealismo di Salvador Dalí e Joan Mirò. A questi si aggiungono i lavori di tre grandi artiste: Mary Cassatt, Marie Laurencin, Berthe Morisot.

In mostra troviamo i luminosi paesaggi di Monet con, tra gli altri, Il sentiero riparato (1873) e Il ponte giapponese (1895), di Sisley con Le rive del Loing (1885), di Pissarro con Paesaggio (frutteto) (1892), di Cézanne con Le Quartier du Four, à Auvers-sur-Oise (ca.1873) e Paesaggio invernale, Giverny (1894), di de Vlaminck con La Senna a Chatou (ca.1908), di Soutine con Paesaggio, Chemin des Caucours, Cagnes-sur-Mer (ca.1924), di Dufy con Finestra sulla Promenade des Anglais, Nizza (1938). E imperdibili scene cittadine come I grands Boulevards (1875) di Renoir e Place du Tertre a Montmartre (ca.1912) di Utrillo.

Sfilano poi magnifici ritratti come Ritratto di Isabelle Lemonnier (ca.1877) di Manet, Donna con collana di perle in un palchetto (1879) di Mary Cassatt, Ritratto di bambina (1894) di Berthe Morisot, Ragazza con gorgiera rossa (ca.1896), Ragazza che fa il merletto (ca.1906) e Bagnante (ca.1917-1918) di Renoir, Ritratto di Madame Cézanne (1885-1887) di Cézanne, Ritratto di Madame Augustine Roulin e la piccola Marcelle (1888) e Ritratto di Camille Roulin (1888) di van Gogh, Nudo femminile seduto (1908-1909), Uomo con violino (1911-1912), Donna e bambine (1961) di Picasso, L’ora del tè (donna col cucchiaio) (1911) di Metzinger, Uomo al balcone (ritratto del dottor Théo Morinaud) (1912) di Gleizes, Omaggio a Maillol (1917) di Bonnard, Donna seduta in poltrona (1920) di Matisse.

E ancora indimenticabili composizioni di frutta e fiori come Natura morta con rose centifolia in un cestino (1886) di Gauguin, Natura morta con mazzo di margherite (1885) di van Gogh, Cesta di pesci (ca.1910) e Natura morta con piatto di frutta (1936) di Braque, Natura morta sul tavolo (1925) di Matisse.

E sculture come L’atleta (1901-1904) di Rodin visivamente legata al Pensatore, che ritrae Samuel S. White III, tra i maggiori donatori del Museo, l’enigmatico Il giullare (1905) di Picasso, la bellissima scultura in pietra Il Bacio (1916) di Brancusi.

E ancora, opere come Marina in Olanda (1872) di Manet, La classe di danza (ca.1880) di Degas, Una sera di carnevale (1886) di Rousseau, Cerchi in un cerchio (1923) di Kandinsky, Carnevale al villaggio (1926) di Klee, Simbolo agnostico (1932) di Dalí, Pierrot con rosa (ca.1936) di Rouault, Nella notte (1943) di Chagall.

«La collezioni d’arte moderna e impressionista – affermano Jennifer Thompson e Matthew Affron, conservatori del museo e curatori della mostra – sono uno dei fiori all’occhiello del Philadelphia Museum of Art. La loro peculiarità consiste nell’essere tutte il frutto di donazioni, non solo di singole opere, ma di intere eccezionali raccolte caratterizzate dalla forte personalità dei collezionisti. Gli americani infatti, ma in particolare gli abitanti di Philadelphia, sono stati tra i primi collezionisti dell’impressionismo».

La mostra Impressionismo e avanguardie, accompagnata da un catalogo edito da Skira, è promossa e prodotta dal Comune di Milano|Cultura, da Palazzo Reale e da MondoMostreSkira.

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