HomeCinemaLa truffa del secolo, un film di Olivier Marchal – Recensione

La truffa del secolo, un film di Olivier Marchal – Recensione

La truffa del secoloAbbiamo ormai imparato a riconoscere e apprezzare un cinema – quello di Olivier Marchal – nutrito degli stilemi dell’immaginario noir: intrighi tortuosi, toni acri, ritmi convulsi e implacabili, scenografie tetre, fangose, cupamente notturne, nerissime. Si pensa a 36 Quai des Orfèvres, a L’ultima missione, a Gang story, e vengono subito alla memoria le atmosfere livide e sinistre (e la fotografia “sporca”) delle banlieue parigine e marsigliesi dove, attorniato da una fauna inquietante di facce patibolari, ragazze perdute, poliziotti ambigui, magistrati e politici corrotti, l’eroe consuma la sua dolorosa via crucis. Un eroe, quello dei film di Marchal, sovente “compromesso”, tormentato, alla deriva, consapevole di non potersi sottrarre al tragico destino che lo attende, ma ben deciso a restare fedele sino alla fine al suo personalissimo codice morale.

Tutta la parte iniziale di La truffa del secolo torna a riproporre la griffe crepuscolare dell’autore, il suo universo furiosamente realista e, insieme, allucinato e astratto: un mondo tumultuoso e incandescente, in cui dominano la solitudine, la rabbia, la menzogna, l’abiezione, la violenza dissennata e bestiale, la rassegnata disperazione. Il film ci narra di un dirigente di una piccola azienda rovinato dal fisco; di una frode architettata ai danni dello Stato; di alcuni accoliti maldestri e non sempre affidabili; di un suocero dispotico, che ha deciso di togliere all’eroe la patria potestà sul figlio; di uno spietato boss della droga a cui è richiesto un prestito di denaro… Ben presto però emergono problemi di sceneggiatura (mal rifinita, macchinosa, a tratti scombinata), nonché esitazioni e incertezze di regia – regia che in un primo tempo era stata affidata a Emmanuel Naccache, il responsabile dello script: Marchal è subentrato solo in un secondo momento.

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E alla regia non sappiamo perdonare certi indigesti travasi dal cinema americano (da Michael Mann, da Brian De Palma e soprattutto dallo Scorsese più mirabolante e ridondante), travasi che mal si accordano con le traiettorie del polar francese: una spia, verrebbe da credere, della mancanza di fiducia che i realizzatori della pellicola riponevano nella secchezza e scarnificazione morale propria del genere: quasi che il film fosse chiamato necessariamente a giustificarsi attraverso la magniloquenza e la spettacolarità chiassosa.

Benoit Magimel, lo sguardo ombrato dal tormento, è fuori di dubbio una presenza forte, carismatica. Gérard Depardieu, nel ruolo di un patriarca tirannico e odioso alla Orson Welles, è mal diretto.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: La truffa del secolo
Regia: Olivier Marchal
Cast: Benoît Magimel, Laura Smet, Gérard Depardieu, Michaël Youn, Patrick Catalifo, Fred Epaud, Moussa Maaskri
Durata: 112 minuti
Genere: Thriller
Distribuzione: Movies Inspired
Data di uscita: 28 giugno 2018

La truffa del secolo – Guarda il trailer

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