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Gauguin e gli Impressionisti in mostra a Padova

Paul Cézanne: Bagnanti, 1895 ca. Olio su tela, 47x77 cm. © Ordrupgaard, Copenhagen. Photo: Anders Sune Berg - Mostra Gauguin e gli Impressionisti
Paul Cézanne: Bagnanti, 1895 ca. Olio su tela, 47×77 cm. © Ordrupgaard, Copenhagen. Photo: Anders Sune Berg

È dedicata ai capolavori di Cézanne, Degas, Gauguin, Manet, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Matisse la mostra che, dal 29 settembre 2018 al 27 gennaio 2019, è aperta al pubblico a Padova a Palazzo Zabarella.

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L’esposizione, dal titolo “Gauguin e gli Impressionisti. Capolavori dalla Collezione Ordrupgaard“, consente al pubblico italiano di ammirare una selezione di opere della Collezione creata ai primi del Novecento dal banchiere, assicuratore, Consigliere di Stato Wilhelm Hansen e da sua moglie Henny.

Hansen, che sino ad allora aveva collezionato solo pittura danese, fu affascinato dalla nuova pittura francese in occasione del suo primo viaggio d’affari a Parigi nel 1893. Viaggio seguito da metodiche visite al Salon, alle gallerie e ai musei. Da queste frequentazioni maturò, nel 1915, il progetto di creare una collezione di arte francese. In soli due anni, dal 1916 al 1918, Hansen riuscì a creare, grazie anche ai consigli di un critico d’arte del momento, Théodore Duret, una collezione che il suo collega collezionista svedese Klas Fåhræus avrebbe descritto come la “migliore collezione impressionista al mondo”.

Per finanziare l’acquisto di opere d’arte, Hansen creò un Consorzio, nel quale coinvolse amici facoltosi, interessati a portare in Danimarca la nuova arte francese e in particolare gli Impressonisti, gli artisti che li hanno preceduti, i loro due successori, Cézanne e Gauguin.

Per la Collezione, Hansen costruì una nuova Galleria dove, una volta la settimana, il pubblico poteva ammirare le sue 156 opere.

Nel ’22, la Landmandsbanken (la banca danese degli agricoltori) fallì e trascinò nel suo fallimento anche il finanziere e collezionista che, per evitare il tracollo, decide di svendere i suoi quadri francesi.
Poi la ripresa e, con essa, la decisione di ricostituire la Collezione.

Tra le nuove acquisizioni c’erano il Ritratto di George Sand di Delacroix, una Marina a Le Havre di Monet, Il Lottatore di Daumier. Anche la favolosa interpretazione di Courbet del Capriolo nella neve si unì alla collezione di Hansen, dove avrebbe preso il suo posto come una delle sue opere principali.
L’ultimo acquisto fu di un piccolo pastello di Degas, raffigurante una ballerina che si chinava per aggiustarsi la scarpetta.
“Ora ho finito con gli acquisti”, affermò Hansen. La raccolta era completa, ma non era più aperta al pubblico. Wilhelm Hansen si sentiva amareggiato. Fu sua moglie a trasmettere la collezione allo stato della Danimarca, rendendola così pubblica.

La mostra, a cura di Anne-Birgitte Fonsmark, è organizzata da da Ordrupgaard, Copenaghen, dalla Fondazione Bano e dal Comune di Padova.

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