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Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘500 – Mostra a Treviso

Antoon van Dyck, Testa di carattere 1613-21 olio su tela, 64,7x50,5 cm
Antoon van Dyck, Testa di carattere 1613-21 olio su tela, 64,7×50,5 cm

A Casa dei Carraresi a Treviso, dal 26 settembre 2018 al 3 febbraio 2019, è aperta al pubblico la mostra “Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘500”.

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In esposizione 50 opere che propongono un affascinante percorso che dal Rinascimento giunge al Manierismo fino a lambire i confini del Barocco.

La suddivisione delle opere mira a mettere in risalto l’evoluzione della pittura veneta a partire dalla tradizione belliniana e dalla rivoluzione giorgionesca, per illustrare la maniera delle grandi botteghe rinascimentali e manieriste, come quelle di Tiziano e dei Bassano, fino ad arrivare alle nuove espressioni seicentesche.

Accanto alle opere dei grandi maestri vengono proposte selezionate opere della loro cerchia e bottega, con l’obiettivo di focalizzare il modello creativo dell’epoca e ripercorrere le complesse tangenze che hanno fatto del ‘500 il secolo della grande arte in terra veneta ma non solo.

La mostra è suddivisa in sei sezioni. La prima e la seconda, comprendono un nutrito corpus di opere finalizzato all’analisi della pittura veneta dalla fine del ‘400 alla fine del secolo successivo. Dalla bottega dei Bellini all’ultimo Tiziano, questa parte della mostra analizza alcune fra le maggiori personalità del Rinascimento veneto come Giorgione, Tiziano e Tintoretto, le cui opere sono presentate accanto ai dipinti realizzati da artisti usciti dalle loro botteghe (come Sebastiano del Piombo, Palma il Giovane e Lodovico Pozzoserrato). Di Tiziano è presente, fra gli altri, il “Ritratto di Ottavio Farnese” (1545-46). Nella terza e quarta sezione si affrontano le vicende artistiche contemporanee in area lombarda e in Centro Italia. La quinta sezione guarda agli artisti d’Oltralpe le cui vicende hanno influenzato le arti figurative nel Nord Italia. In questa sezione trovano spazio il “Ritratto di Gentiluomo” di Hans von Aachen e la “Testa di Carattere” di Van Dyck. L’ultima parte della mostra ci porta dentro le vicende del Barocco.

Tutte le opere provengono da una delle maggiori collezioni private del Veneto, quella creata già a partire dal secondo dopoguerra da Giuseppe Alessandra.
E questa mostra, nel raccontare il Secolo d’Oro della pittura veneta, diventa anche il racconto di una vitale passione. Quella di Giuseppe Alessandra per la Grande Arte.

L’esposizione è organizzata da ARTIKA ed è curata da Ettore Merkel.

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