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Aquileia, da Vienna tesori aquileiesi

Reperti archeologici di Aquileia

Magnifici Ritorni. Tesori aquileiesi dal Kunsthistorisches Museum di Vienna” è il titolo della mostra che, fino al 20 ottobre 2019, è aperta al pubblico presso il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (UD).

La mostra riporta infatti ad Aquileia, a distanza di quasi 200 anni, alcuni tra i più importanti reperti archeologici restituiti dal ricchissimo sottosuolo aquileiese, attualmente esposti nella collezione permanente del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

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Un viaggio nel tempo che, grazie ai 110 reperti del Kunsthistorisches, ci trasporta nell’Aquileia di 2200 anni fa ma anche nell’Aquileia dell’Ottocento quando la città era parte dell’Impero asburgico e le raccolte viennesi rappresentavano l’alternativa istituzionale al collezionismo privato delle famiglie locali e alla dispersione del materiale sul mercato antiquario.

Un’importante occasione per presentare alcuni dei capolavori della città adriatica all’interno del contesto storico per i quali furono creati e nel quale furono utilizzati. Ma offre anche l’opportunità per raccontare un momento importante della storia di Aquileia, che, mediante una intensa attività di raccolta, di scavo e di ricerca durata più di due secoli, portò alla progressiva riscoperta, durante l’età moderna, della grandezza dell’antica città romana.

Tra i “magnifici ritorni” dell’estate aquileiese spicca il rilievo marmoreo con la rappresentazione di Mitra Tauroctono, con il berretto frigio, il serpente, lo scorpione e l’uccisione del toro sacro che riporta agli antichi culti che hanno segnato la storia dell’umanità, giunti ad Aquileia dopo un lungo viaggio da Oriente, dall’India e dalla Persia dove il culto a lui dedicato, misterico ed iniziatico, era nato secoli prima.

Tra i reperti di maggior pregio si distinguono la patera in argento, l’eccezionale piatto dalla complessa raffigurazione allegorica riconducibile a temi dell’abbondanza e della celebrazione dell’agricoltura, donato nel 1816 all’imperatore d’Austria Francesco I dal conte Francesco Leopoldo Cassis Faraone, e la croce in bronzo del IV secolo con il monogramma dato dall’intersezione delle iniziali del nome greco di Cristo donata a Vienna dal barone Ettore von Ritter verso la metà dell’800.

In mostra anche molti materiali preziosi confluiti a Vienna attraverso l’Imperial Regio Gabinetto Numismatico e delle Antichità di Vienna, nucleo originario del Kunsthistorisches Museum al quale i funzionari locali preposti al controllo degli scavi trasmettevano le antichità aquileiese fino all’istituzione del Museo Archeologico nel 1882: gemme, monete, bronzi, tra i quali spicca la raffinatissima gemma verde con un ritratto femminile dalla complessa acconciatura ispirata dalle mode in voga tra le principesse della famiglia imperiale , oggi incastonata in una montatura in oro di età moderna o la pasta vitrea con la raffigurazione del Circo Massimo di Roma ora montata su un elemento moderno in argento.

La mostra è organizzata dalla Fondazione Aquileia, dal Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna con il patrocinio del Comune di Aquileia e in collaborazione con Fondazione So.co.Ba per celebrare i 2200 dalla fondazione dell’antica città romana.

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