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Pavarotti nel film documentario di Ron Howard

Luciano Pavarotti

Il film-documentario “Pavarotti” del regista Ron Howard offre un ritratto intimo dell’artista e dell’uomo, tra i più amati cantanti d’opera di tutti i tempi.

Rai1 lo propone venerdì 24 aprile 2020 alle ore 21.25.

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Soprannominato “il tenore del popolo”, Pavarotti rappresentava una rara combinazione di personalità, genio e celebrità e utilizzava le sue doti prodigiose per diffondere l’opera come spettacolo capace di essere apprezzato da tutti gli amanti della musica. Grazie alla forza del suo talento, Pavarotti ha dominato i più importanti palchi del mondo, conquistando il cuore del pubblico.

Ron Howard ha scelto un approccio intimo per raccontare la storia di Pavarotti: si è spinto oltre l’iconica figura pubblica per rivelare l’uomo. Grazie alla partnership con Decca Records e all’accesso esclusivo agli archivi di famiglia e al vasto materiale musicale ripreso dal vivo, il documentario evento fa emergere la storia personale dell’artista: dalle sue umili origini nel Nord Italia fino allo status di superstar mondiale.

Attraverso le immagini e alla musica di Pavarotti, gli spettatori viaggeranno in tutto il mondo in compagnia del tenore. Lo conosceranno come marito e padre, filantropo instancabile e soprattutto artista sensibile.

«Ho visto il film come un’opportunità per esplorare la vita di Pavarotti attraverso del materiale video inedito e interviste confidenziali sia con lui, che con gli amici e i familiari più vicini», afferma il regista Ron Howard. «Ma ho anche capito che uno degli obiettivi più ambiziosi di Pavarotti era di ampliare la portata della sua arte, per fare innamorare dell’opera il maggior numero di persone possibile. A ogni occasione si faceva in quattro, che fosse insegnando o viaggiando nel cuore dell’America o della Cina, per mostrare alla gente il potere dell’opera. Perciò personalmente spero che il nostro documentario possa contribuire a portare avanti quel lavoro. Luciano amava così tanto la musica. E amava così tanto la gente. E voleva portare la bellezza della musica a quante più persone possibili nel mondo».

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